Xiaomi ha presentato al MWC 2023 il suo primo visore per la realtà aumentata: il Wireless AR Smart Glass Discovery Edition. Mentre il brand si concentra sulle sue caratteristiche tecniche, l’uso delle visore è ancora un mistero.
Abbiamo davvero bisogno di occhiali per la realtà aumentata? Per i giganti della tecnologia, sì. Mentre tutti gli occhi sono puntati su Apple da mesi, Xiaomi presenta al MWC 2023 il suo primo terminale dedicato all’AR: il Wireless AR Smart Glass Discovery Edition.
Dietro questo lungo nome si nasconde un headset, o meglio degli occhiali per la realtà aumentata. Xiaomi si è preoccupata di renderli il più leggeri possibile con uno chassis in magnesio/litio. Sul naso pesano solo 126 grammi e un altro vantaggio è che sono completamente wireless.
Una tecnologia di grande successo, ma un suso da determinare
Il Wireless AR Smart Glass Discovery Edition è alimentato da un SoC Qualcomm XR2 Plus Gen 1, appositamente progettato per la realtà mista. Funziona con la piattaforma Snapdragon Space presente su alcuni smartphone, tra cui il modello Xiaomi 13. Per quanto riguarda gli schermi, il produttore sostiene che i suoi occhiali sono i primi ad avere un display di livello retina per un maggiore comfort e immersione. Il visore è dotato di una coppia di schermi microOLED con una luminosità massima di 1200 nit, che consente di visualizzare perfettamente gli elementi virtuali davanti agli occhi anche se c’è molta luce intorno a noi.
Xiaomi cita anche la telecamera AON a basso consumo integrata nello chassis e un sistema di riconoscimento dei gesti in grado di riconoscere le articolazioni delle dita. In questo modo, sarà possibile interagire con l’ambiente circostante attraverso le dita. Il produttore rimane un po’ vago sul funzionamento, ma fornisce esempi di manipolazione:
“Il direzionale è orientato dalla seconda articolazione del dito medio, con la seconda articolazione dell’indice che rappresenta la direzione verso l’alto. Combinate con le aree circostanti, formano una chiave direzionale a quattro direzioni per le operazioni di movimento di base. Inoltre, le 12 articolazioni funzionano come il metodo di input cinese a nove tasti, consentendo di inserire il testo toccando il pollice nell’area del dito. Il pollice che scorre sull’indice viene utilizzato per entrare e uscire dalle applicazioni”.
Xiaomi si è concentrata molto sulla sua tecnologia durante la presentazione e sembra aver dimenticato la cosa più importante: a cosa serve? Per ora non è stato mostrato alcun utilizzo concreto, ma solo che il visore AR sarà compatibile con le applicazioni Youtube e TikTok. Resta da vedere quali vantaggi trarrà l’utente da un terminale del genere. Siamo di fronte a un game changer o a un gadget tecnologico troppo costoso e poco interessante? La palla è nel campo di Xiaomi e noi aspettiamo solo di essere sedotti.
Per il momento, il visore AR del brand cinese non hanno né prezzo né data di uscita.