Phil Spencer di Microsoft Gaming esprime scetticismo sull’introduzione di Xbox Cloud Gaming su iOS, citando la mancanza di opportunità di monetizzazione e le restrizioni imposte dal Digital Markets Act.
Microsoft non prevede di lanciare un’app Xbox Cloud Gaming su dispositivi iOS nel prossimo futuro, a causa di preoccupazioni legate alla monetizzazione e alle restrizioni imposte dalle politiche di Apple, come evidenziato da Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming, in un’intervista con The Verge. La questione della monetizzazione emerge in un momento in cui l’Unione Europea sta spingendo per maggiori aperture nel mercato digitale con il Digital Markets Act (DMA), che obbliga Apple ad accettare marketplace di app alternativi e metodi di pagamento diversi.
Le recenti modifiche apportate da Apple per conformarsi al DMA, Spencer riporta che queste non sono sufficienti per incentivare Microsoft a sviluppare un’app dedicata per iOS. Le dichiarazioni del presidente di Xbox, Sarah Bond, che ha criticato la politica di Apple come un “passo nella direzione sbagliata”, trovano eco nelle parole di Spencer, che auspica un impegno continuo con le autorità di regolamentazione per aprire il mercato ad app store alternativi.
Le modifiche introdotte da Apple nell’Unione Europea comprendono l’obbligo per gli sviluppatori che optano per un marketplace alternativo di accettare nuovi termini commerciali, tra cui una Core Development Fee di 0,50 euro per utente. Queste condizioni hanno portato critiche da parte di aziende come Spotify ed Epic Games, con l’amministratore delegato di Spotify, Daniel Ek, che ha definito l’approccio di Apple una “farsa completa e totale” e l’amministratore delegato di Epic Games, Tim Sweeney, che ha denunciato l’implementazione di Apple come una “nuova e subdola istanza di conformità dannosa”.
Sebbene le restrizioni, Apple ha modificato le politiche dell’App Store per permettere la presenza di app di gioco in streaming, consentendo di offrire una selezione di giochi all’interno di un’unica app su scala globale. Ciò dipinge un cambiamento rispetto al passato, quando i servizi di cloud gaming erano accessibili soltanto tramite un’interfaccia web.