X cambia le regole: gli utenti bloccati potranno visualizzare i post anche se non potranno interagire. Elon Musk elimina una funzione storica, ma le reazioni sono divise.

X si prepara a introdurre un cambiamento importante alla funzione di blocco, come annunciato da Elon Musk in un post sulla piattaforma stessa. Presto, gli utenti che sono stati bloccati da un account potranno comunque visualizzarne i post, anche se non avranno la possibilità di interagire con essi. La funzione di blocco tradizionale impediva invece completamente la visualizzazione dei contenuti tra gli account coinvolti.

Secondo quanto riportato da The Verge, la motivazione di questo aggiornamento risiede nel fatto che gli utenti bloccati possono comunque aggirare la restrizione utilizzando un account non bloccato, quindi la nuova politica renderebbe tale comportamento superfluo. Elon Musk, che non ha mai nascosto il suo disappunto verso la funzione di blocco, aveva già espresso in passato il suo desiderio di eliminare completamente questa opzione, ritenendola “inutile”; di fatti circa un anno fa aveva affermato che il blocco sarebbe stato abolito come funzionalità.

Tale cambiamento solleva una serie di questioni (e non è esattamente una sorpresa parlando di X e cambiamenti), soprattutto in merito alla gestione delle interazioni non desiderate su X. Molti utenti vedono nella funzione di blocco uno strumento per proteggersi da molestie, spam e contenuti offensivi, o semplicemente per curare e personalizzare la propria esperienza sulla piattaforma. La nuova politica potrebbe invece esporre nuovamente questi utenti a contenuti che avevano scelto di evitare, riducendo il controllo sulla loro esperienza digitale.

L’account Engineering di X aveva preannunciato la modifica, spiegando che l’intento era quello di consentire agli utenti bloccati di visualizzare e segnalare eventuali contenuti dannosi che in precedenza non potevano vedere. Non è chiaro però quanto questa giustificazione risponda alle esigenze concrete della community. Mentre X continua a ridefinire le sue politiche, il dibattito tra libertà di accesso ai contenuti e necessità di protezione personale si accende nuovamente.

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Carolina Napolano
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