Un utente fa girare Windows 11 su un Nintendo Switch, dimostrando le capacità di modding della console e l’ottimizzazione dei sistemi operativi ARM.
L’innovazione e la personalizzazione sono sempre stati punti focali nella comunità dei videogiochi, e recentemente, un entusiasta del modding, PatRyk, ha spinto questi concetti al limite. Attraverso un post su X (ex Twitter), ha condiviso un’impresa notevole: eseguire Windows 11, l’ultimo sistema operativo di Microsoft, su un Nintendo Switch, la console ibrida lanciata nel 2017.
Con il mondo che attende con ansia notizie ufficiali riguardo al Nintendo Switch 2, molti fan continuano a trovare modi per rinnovare e rivitalizzare la loro esperienza con la console attuale. Nonostante non ci siano ancora dettagli concreti sul nuovo hardware, la comunità non smette di esplorare le possibilità dell’originale Switch, che continua a ricevere nuovi titoli esclusivi e supporto da Nintendo.
La Nintendo Switch utilizza un processore NVIDIA Tegra personalizzato, basato sul Tegra X1 lanciato a metà 2015, una configurazione che, benché datata, ha mostrato una notevole flessibilità. PatRyk ha utilizzato la versione ARM di Windows 11 con KVM abilitato per il suo esperimento. Una configurazione non ottimizzata per hardware così limitato, e come previsto, le prestazioni non sono state entusiasmanti. Le difficoltà sono diventate evidenti specialmente quando ha tentato di eseguire giochi come Peggle, dove le prestazioni erano visibilmente rallentate.
Oltre a Windows 11, sono state testate sulla console anche versioni di Linux e Steam, entrambe attraverso installazioni in macchina virtuale. Questi test sottolineano la curiosità e la dedizione degli utenti nel voler esplorare ogni aspetto tecnico possibile della loro console.
Sebbene l’esperimento non abbia portato a un’esperienza di gioco o di utilizzo fluida, è riuscito a dimostrare quanto siano avanzate e ottimizzate le versioni ARM dei sistemi operativi moderni. Infatti, il fatto che Windows 11 sia riuscito a funzionare in qualsiasi capacità su un dispositivo non inteso per tali scopi è una testimonianza dell’ingegneria software dietro questi sistemi.
Per ora, la comunità di Nintendo Switch può solo attendere ulteriori sviluppi sul fronte hardware con il lancio imminente del nuovo modello. Nel frattempo, esperimenti come quello di PatRyk offrono un interessante spunto di riflessione sulla potenziale longevità e sulla versatilità di dispositivi che molti considerano già superati.