Storica sentenza: tribunale impone a Google di aprire il Play Store a negozi di app di terze parti, vittoria per Epic Games contro il monopolio Google.
Epic Games ha ottenuto una storica vittoria legale contro Google e Samsung, che si sono viste costrette a consentire l’accesso agli app store di terze parti sui dispositivi Android. Dopo mesi di battaglie legali, il tribunale del distretto settentrionale della California ha stabilito che Google dovrà ristrutturare il Play Store, aprendo le porte a negozi di app alternativi come il Games Store di Epic.
La sentenza arriva dieci mesi dopo che lo stesso tribunale aveva decretato che Google detiene un monopolio nella distribuzione delle applicazioni Android e nei servizi di fatturazione in-app. Ora, il gigante di Mountain View dovrà consentire la presenza di app store di terze parti nel Play Store, permettendo agli utenti di scaricare liberamente questi negozi senza più incappare nelle famose schermate di avvertimento “app sconosciute”.
Le nuove regole entreranno in vigore negli Stati Uniti a partire dal 1° novembre e saranno valide per una durata di tre anni. Tra le principali novità, gli sviluppatori potranno evitare il sistema di fatturazione di Google Play e la sua tassa del 30%, informando gli utenti su soluzioni di pagamento alternative. Inoltre, sarà consentito il collegamento a opzioni di download esterne al Play Store. Tuttavia, gli sviluppatori avranno la libertà di non aderire a queste modifiche, qualora lo desiderino.
Un altro cambiamento importante riguarda i produttori di dispositivi e gli operatori mobile: Google non potrà più offrire incentivi economici per dissuaderli dal preinstallare app store di terze parti sui dispositivi Android. Inoltre, non sarà permesso a Google di impedire agli sviluppatori di pubblicare le proprie applicazioni su app store concorrenti.
Nonostante queste modifiche, Google avrà comunque la facoltà di applicare “misure di sicurezza ragionevoli” all’interno del Play Store e di addebitare costi per tali servizi. Le dispute relative a queste nuove dinamiche saranno supervisionate da un comitato tecnico specializzato, nominato congiuntamente da Google ed Epic.
Lee-Anne Mulholland, vicepresidente di Google per gli affari normativi, ha già annunciato che l’azienda intende appellarsi alla decisione, il che lascia prevedere ulteriori sviluppi in questa vicenda.