Dopo anni di crescita, il settore del vinile ha registrato per la prima volta un aumento delle vendite di appena il 4,2% nel 2022 negli Stati Uniti. Si tratta di una crescita ben lontana da quella a due cifre registrata nel 2020 e nel 2021.
Da oltre dieci anni i dischi in vinile a 33 e 45 giri stanno vivendo una seconda giovinezza. Questo ritorno si riflette in cifre di vendita impressionanti. Nel 2020, ad esempio, le vendite di vinili hanno superato per la prima volta quelle dei CD negli Stati Uniti. A poco a poco, il vinile è tornato a essere un oggetto culturale di tendenza e popolare. E non solo negli USA. Anche in Italia il vinile ha avuto una crescita, superando nelle vendite i CD nel 2022 e rappresentando di fatto l’unica crescita nel “fisico” (lo scettro è tenuto, come si può immaginare, dal digitale). Nel Regno Unito, lo scorso anno i vinili hanno venduto più dei giochi per PS5, dei CD/DVD o dei Blu-Ray.
Tuttavia, secondo gli ultimi dati del Luminate Year-End Music Report del 2022 statunitense, il boom del vinile potrebbe arrestarsi nel 2023. Lo studio mostra che la crescita del settore del vinile è rallentata nel 2022, con un aumento delle vendite solo del 4,2%. Un aumento risibile, persino preoccupante, rispetto alla crescita registrata nel 2020 (46,2%) e nel 2021 (51,4%).
Per il momento è impossibile sapere se questo calo delle vendite avrà un impatto significativo e duraturo sulla salute dell’industria del vinile. Ma come si spiegano questi risultati?
Uno degli aspetti interessanti dei dati pubblicati è che solo una piccola percentuale di coloro che hanno acquistato un disco in vinile possiede un giradischi, il che indica che l’acquisto è dettato principalmente dal desiderio di collezionare e conservare un “pezzo” dell’artista preferito. In questo senso viene sottolineato come l’album della cantante Taylor Switft abbia influito in tal senso.
Nel 2022 la cantante americana ha pubblicato il suo nuovo album Midnights. Il vinile dell’album ha venduto oltre 945.000 copie solo negli Stati Uniti. Secondo Luminate, questo è il vinile più venduto dal 1991.
Dopo la pubblicazione degli scarsi dati di vendita dei vinili del 2022, molti opinionisti hanno dato la colpa a Taylor Switft e ad altri artisti di grido, accusandoli di monopolizzare la capacità produttiva degli impianti di stampa. Con i siti saturi di ordini di dischi multimilionari per un singolo artista, alcuni artisti indipendenti o con una base di fan più piccola sono inevitabilmente relegati in fondo al libro degli ordini. E meno offerta si traduce in meno domanda.
Per altro Taylor Swift ha offerto il suo album in formato vinile in quattro diverse edizioni, come però facevano altri artisti anche negli anni ’70. Dunque? La colpa non è imputabile a Taylor Swift, ma piuttosto sarebbe necessaria una riflessione da parte dell’industria discografica che, nonostante la tendenza all’aumento delle vendite di vinili da oltre un decennio, non ha investito abbastanza per tenere il passo della domanda. Di conseguenza, quando un colosso come Midnights arriva alle rotative, con tirature di milioni di copie, il sistema è saturo. E i vinili di altri artisti ne risentono inevitabilmente.
Tuttavia, la situazione potrebbe migliorare con l’apertura di nuove fabbriche, in particolare nel Tennessee. Lo Stato americano vuole diventare un nuovo polo per la produzione di vinile negli USA.