La dipendenza da videogiochi è un problema di salute pubblica che molti Paesi stanno affrontando. In Cina, territorio particolarmente colpito da questo fenomeno, le autorità sostengono di aver risolto il problema introducendo diverse misure, come la limitazione del tempo di gioco a 3 ore alla settimana e il divieto di giocare dopo le 22. Divieto quest’ultimo che, ricordiamo, si estende alla visione di live streaming.
In Europa, il problema della dipendenza da videogiochi è stato oggetto di una nuova relazione del Parlamento europeo. Adottata con 577 voti a favore, 56 contrari e 15 astensioni, la relazione vede la richiesta di nuove misure specifiche per rafforzare la protezione dei minori dalle pratiche abusive e per fornire maggiore trasparenza ai genitori. I deputati chiedono informazioni più chiare sui contenuti, sulle politiche di acquisto e sulla fascia d’età a cui si rivolgono i giochi.
Inoltre, il Parlamento europeo vuole che gli sviluppatori mettano in atto protezioni efficaci per i minori contro gli incentivi ad effettuare acquisti in-game con denaro reale. Secondo l’istituzione, questa pratica “può essere collegata alla criminalità finanziaria e alle violazioni dei diritti umani“. Inoltre, gli studi di videogiochi dovrebbero “evitare di progettare giochi che alimentino la dipendenza e dovrebbero tenere conto dell’età, dei diritti e delle vulnerabilità del bambino“.
Sempre nell’ottica di un modello più sano, l’organo legislativo dell’UE invita l’industria dei videogiochi a “dare priorità alla protezione dei dati, all’equilibrio di genere e alla sicurezza dei giocatori“, senza discriminare le persone con disabilità.
Per quanto riguarda l’accessibilità, alcune aziende stanno già lavorando in questo senso. Ricordiamo ad esempio che Sony ha presentato al CES 2023 il controller Project Leonardo, progettato per le persone con disabilità; in Microsoft il controller adattivo è disponibile dal 2018, così come diversi accessori per l’uso quotidiano.
Infine, il Parlamento europeo chiede di semplificare le procedure di rimborso e restituzione, ma anche di porre fine alle pratiche illegali che consentono ai giocatori di commerciare, vendere o giocare d’azzardo sui siti di videogiochi.
Il tutto riconoscendo pienamente le potenzialità di crescita ed innovazione del settore dei videogame.