Negli Stati Uniti stanno lavorando a una legge per proteggere i dati sul monitoraggio delle mestruazioni dei cittadini.
In una lettera pubblicata sul suo sito ufficiale, la Presidente della Camera Nancy Pelosi ha rivelato che i Democratici della Camera stanno lavorando a una legge per proteggere i dati personali raccolti dai tracker per la salute riproduttiva. Si tratta di una delle tre strade che i legislatori stanno esplorando dopo la decisione della Corte Suprema di rovesciare la sentenza Roe v. Wade. “Molti temono che queste informazioni possano essere usate contro le donne da un procuratore sinistro in uno Stato che criminalizza l’aborto“, ha spiegato l’autrice, senza però precisare come i legislatori intendano proteggere i dati personali delle persone.
Da quando è stata emessa la sentenza della Corte Suprema, gli utenti hanno cambiato i loro tracker mestruali con altri che ritengono possano offrire una maggiore privacy. Non è insolito che le aziende vendano le informazioni degli utenti o collaborino con le forze dell’ordine e le persone sono preoccupate per la possibilità che gli investigatori usino quei dati per identificarli se dovessero cercare di abortire. Come riporta TechCrunch, nel fine settimana alcune app per la salute riproduttiva hanno registrato un’impennata di nuove iscrizioni.
Una di queste app è Flo, che ha annunciato l’intenzione di lanciare una modalità anonima subito dopo la sentenza della Corte Suprema. La modalità dovrebbe rimuovere le informazioni personali dal proprio account in modo da non poter essere identificati, ma Flo non ha ancora rivelato quando sarà disponibile. Vale la pena notare che la media delle installazioni giornaliere di Flo è in calo, secondo i numeri di Apptopia citati da TechCrunch, probabilmente perché ha una storia di condivisione di dati privati con terze parti.
Nel 2019, il Wall Street Journal ha elencato Flo tra le app che hanno dato a Facebook accesso ai dati sensibili delle persone. Due anni dopo, Flo ha patteggiato con la FTC per le accuse di condivisione di informazioni con il social network, Google e altre aziende terze. Come parte dell’accordo, ora Flo deve chiedere esplicitamente il consenso degli utenti prima di poter dare a servizi esterni l’accesso alle loro informazioni sanitarie personali.
Nonostante il Presidente della Camera abbia annunciato che i Democratici della Camera stanno lavorando “per proteggere la salute e la libertà delle donne americane”, non c’è alcuna garanzia che la legislazione che stanno preparando sarà firmata in legge. È sempre opportuno dare un’occhiata più da vicino a come le app proteggono i dati degli utenti, leggendo la loro “etichetta nutrizionale” su iOS o la loro “sezione sicurezza” nel Play Store su Android. Ma per chi vuole essere veramente al sicuro, forse la soluzione migliore è quella di non utilizzare affatto un’app per il monitoraggio delle mestruazioni.