Una corte federale statunitense ha stabilito che gli studi cinematografici possono essere citati in giudizio quando rilasciano un trailer ingannevole. In questo caso, due fan statunitensi di Ana de Armas chiedono un risarcimento danni alla Universal.
Due fan di Ana de Armas hanno fatto causa alla Universal dopo aver scoperto che l’attrice non compare affatto nella versione finale della commedia romantica “Yesterday” di Danny Boyle del 2019. Ognuno di loro aveva pagato quasi 4 euro su Amazon Prime Video per vederla nel film, basandosi su un trailer con l’attrice cubana. Purtroppo le sue scene sono state tagliate in fase di montaggio. I due fan di de Armas si sono sentiti ingannati e hanno portato i produttori in tribunale. Il tribunale si è pronunciato a loro favore: la loro denuncia è ammissibile e Universal potrebbe pagare loro fino a 5 milioni di dollari di danni.
“Yesterday” racconta la storia di Jack Malik, un musicista che si ritrova in un mondo in cui i Beatles non esistono. Poiché conosce a memoria il loro repertorio, lo sfrutta per diventare ricco e famoso. Ana de Armas avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Roxanne, un’attrice con cui Jack sviluppa una relazione sentimentale. Questa storia nella storia distraeva dal punto principale, quindi gli autori l’hanno tagliata.
Se questa decisione costituisce un precedente, potrebbe avere conseguenze per Hollywood
Ci sono molti esempi di trailer che includono inquadrature che non arrivano al prodotto finale. I film del Marvel Cinematic Universe, come Avengers: Infinity War, contengono scene che non appaiono nella versione finale. Finora, anche se questo “problema” è stato sollevato dagli spettatori, non ha portato ad azioni legali.
Cosa significa questo per l’industria cinematografica? Il giudice Wilson, che si è pronunciato contro la Universal, chiarisce la sentenza e la sua motivazione: “la decisione della Corte è limitata alle rappresentazioni che fanno apparire un’attrice o una scena nel film, e nient’altro”. Inoltre, secondo il magistrato, questo tipo di processo può avere luogo solo se si presenta un numero sufficiente di querelanti. L’industria cinematografica sta seguendo da vicino questo caso, che è tutt’altro che chiuso. Universal ha presentato un appello.