L’UE sta introducendo una serie di nuove norme che riguardano l’elettronica di consumo. Come sappiamo ha già imposto la connettività universale mediante USB-C. La maggior parte dei produttori di smartphone utilizza già una porta USB-C nei propri dispositivi, ed anche Apple dovrà conformarsi alla nuova direttiva entro il 28 dicembre 2024. Oltre a questo l’Unione Europea stava valutando nuove regole per prolungare la vita dei prodotti elettronici ed evitare i rifiuti, tra cui il divieto di telefoni con batterie incorporate in Europa. A distanza di pochi mesi, i legislatori hanno finalmente trovato un accordo su una nuova normativa che presenterà una nuova serie di sfide per le aziende di tecnologia di consumo e i produttori di batterie.
Nella nuova normativa, l’Europa annuncia di voler rendere le batterie più facili da rimuovere e sostituire, ma soprattutto di voler informare meglio i consumatori. Tre anni e mezzo dopo l’entrata in vigore di queste nuove misure, le batterie dei nostri dispositivi elettronici dovranno essere facilmente accessibili e sostituibili. Dunque i produttori di smartphone potrebbero essere costretti a riportare in auge le batterie rimovibili.
La nuova legislazione europea si applicherà a tutti i tipi di batterie vendute nell’UE, comprese quelle utilizzate nei dispositivi elettronici e quelle utilizzate nei veicoli a due ruote e nei veicoli elettrici (EV). L’obiettivo è quello di rendere le batterie più ecologiche. A partire dall’inizio del 2024, i produttori di batterie dell’UE dovranno comunicare l’impronta di carbonio totale delle loro batterie, dall’estrazione al processo di riciclaggio. I dati raccolti saranno poi utilizzati per stabilire un limite massimo di CO2 per le batterie, che entrerà in vigore dal luglio 2027.
La nuova normativa prevede che le batterie siano dotate di etichette e codici QR contenenti informazioni su capacità, prestazioni, durata, composizione chimica e il simbolo della raccolta differenziata al fine di per informare meglio i consumatori.
Inoltre per migliorare la durata della batteria, gli smartphone e i tablet potrebbero presto essere obbligati a riportare un’etichetta energetica, come già avviene per i televisori e le lavatrici allo scopo di informare i clienti sulle caratteristiche della batteria, ma anche sulla resistenza all’acqua e alla polvere dei prodotti.
Questa nuova etichetta dovrebbe quindi integrare l’indice di riparabilità, introdotto qualche anno fa.
Per il momento, l’accordo UE richiede una dichiarazione e un’etichetta sull’impronta di carbonio solo per le batterie EV, le batterie LMT e le batterie ricaricabili industriali con una capacità superiore a 2 kWh. Queste dovranno inoltre essere dotate di un “passaporto digitale della batteria” che includa informazioni sul modello di batteria e informazioni specifiche sulla singola batteria e sul suo utilizzo.
Per ora siamo ancora lontani dagli smartphone, ma la situazione dovrebbe cambiare una volta adottata la misura per le batterie più grandi. Per i dispositivi più piccoli, l’Europa sta già pianificando obiettivi di raccolta del 45% entro il 2023, del 63% entro il 2027 e del 73% entro il 2030, che ridurranno notevolmente l’inquinamento da rifiuti elettronici.