Il Parlamento europeo e gli Stati membri hanno raggiunto un accordo per intensificare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche.
L’UE ha compiuto il passo successivo nella decarbonizzazione dell’industria automobilistica in Europa. Dopo aver votato il divieto di vendita di nuove auto con motore a combustione a partire dal 2035, con l’eccezione dei veicoli e-fuel dopo le richieste della Germania, il Parlamento europeo e gli Stati membri hanno raggiunto un nuovo accordo con una misura che mira a intensificare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche e dei carburanti alternativi sulle principali strade europee. Per raggiungere questo obiettivo, ogni Paese avrà degli obiettivi vincolanti da rispettare.
Gli obiettivi prevedono l’installazione di stazioni di ricarica rapida (con una capacità di almeno 400 kW) ogni 60 km sulle principali autostrade europee entro il 2026. Si noti che questa capacità dovrebbe essere aumentata a 600 kW entro il 2028. Va ricordato che questa proposta è già stata discussa dal Consiglio europeo dei ministri dei Trasporti nel giugno 2022.
Sono state prese disposizioni anche per i camion e gli autobus. Ad esempio, le stazioni di ricarica compatibili dovranno essere posizionate ogni 120 km sulle principali reti ed entro il 2028 queste stazioni dovranno avere una capacità compresa tra 400 e 2800 kW a seconda della posizione. Inoltre, entro il 2031 le stazioni di idrogeno dovranno essere installate ogni 200 km non solo sulle principali strade europee ma anche nei centri urbani.
Il tutto vuole anche rassicurare i consumatori riguardo la necessità di poter caricare il proprio veicolo.
I legislatori hanno affrontato anche la questione dei metodi di pagamento. Gli automobilisti dovranno essere in grado di pagare facilmente tramite “la propria carta bancaria, dispositivi contactless o, in alcuni casi, utilizzando codici QR”.
Inoltre, il Parlamento richiede agli operatori di rete una maggiore trasparenza sui prezzi, che dovranno essere indicati per kW/h, per minuto o per chilogrammo (nel caso dell’idrogeno). Infine, i prezzi applicati dovranno essere ragionevoli e trasparenti.
L’accordo informale raggiunto tra il Parlamento e gli Stati membri non chiude la partita. La versione finale del testo deve ancora essere approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea prima di poter essere attuata.