Nel corso di un’audizione con la Commissione giudiziaria del Senato, Peiter Zatko, ex capo della sicurezza di Twitter, diventato informatore, ha chiarito le sue affermazioni secondo cui le pratiche di sicurezza poco rigorose dell’azienda avrebbero messo a repentaglio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Tra le nuove accuse c’è quella di avere sul proprio libro paga un agente cinese che lavora per il Ministero della Sicurezza di Stato (MSS) del Paese.
Il senatore Chuck Grassley ha affermato che “l’FBI ha notificato a Twitter la presenza di almeno un agente cinese nell’azienda“. Nella sua denuncia, Zatko ha dichiarato di essere stato avvertito che l’azienda impiegava “una o più persone che lavoravano per conto di un’altra particolare agenzia di intelligence straniera“. Ma la versione della denuncia resa pubblica, di cui sono state redatte alcune parti, non specificava a quale Paese si riferisse.
Nella sua testimonianza, Zatko ha confermato che l’azienda era stata avvertita della presenza di agenti cinesi. “Ne sono stato informato circa una settimana prima del mio licenziamento“, ha detto Zatko. “Mi era stato detto perché il team di sicurezza aziendale e fisica era stato contattato e mi aveva detto che c’era almeno un agente dell’MSS, che è uno dei servizi segreti cinesi, sul libro paga di Twitter“.
Zatko ha anche sollevato dubbi sulla presenza di agenti stranieri provenienti da altri Paesi, tra cui l’India, che a suo dire avrebbe “costretto” Twitter ad assumere agenti governativi.
Le rivelazioni di Zatko non rappresentano una novità al 100%, dato che Twitter ha dovuto già affrontare la questione della presenza di agenti stranieri. Un ex lavoratore di Twitter è stato recentemente condannato per aver agito come agente dell’Arabia Saudita. I pubblici ministeri hanno sostenuto che l’uomo è stato pagato per consegnare informazioni sensibili sui dissidenti.
Zatko ha affermato che il pericolo rappresentato dagli agenti stranieri è ancora più grande a causa di una serie di fattori. In primo luogo l’enorme quantità di dati raccolti dalla piattaforma e la sua mancanza di comprensione di tali dati, e poi l’accesso ampio consentito agli ingegneri di Twitter. “Non è azzardato dire che un dipendente dell’azienda potrebbe prendere il controllo degli account di tutti i senatori presenti in questa stanza”, ha detto Zatko.
Poco ma sicuro, che l’udienza aumenterà la pressione su Twitter. Il senatore Grassley ha detto anche che la commissione aveva invitato anche l’amministratore delegato Parag Agrawal a testimoniare all’udienza, ma che questi si è “rifiutato di comparire” per non mettere a rischio il contenzioso con Musk.