Alex Spiro, avvocato di Twitter ed Elon Musk, sostiene che l’ex azienda Facebook abbia sfruttato informazioni proprietarie per creare la sua nuova app Threads.
L’avvocato di Twitter, Alex Spiro, noto anche come avvocato personale di Elon Musk, proprietario del social network, ha mosso gravi accuse contro Meta (precedentemente noto come Facebook). In una lettera inviata a Mark Zuckerberg, CEO di Meta e responsabile del nuovo social network Threads, Spiro ha affermato che la società ha utilizzato segreti commerciali e proprietà intellettuale di Twitter per creare la sua nuova applicazione.
La lettera sostiene che diversi ex dipendenti di Twitter, ora in forza a Meta, potrebbero aver mantenuto l’accesso a informazioni riservate e segreti commerciali della piattaforma di social network. Secondo Spiro, Meta avrebbe capitalizzato queste informazioni, utilizzandole per lo sviluppo di Threads, un’app che Twitter reputa “imitativa e contraria alla legge”.
Di fronte a queste accuse, l’avvocato ha minacciato di intraprendere azioni legali nei confronti di Meta, compresi “rimedi civili e provvedimenti ingiuntivi”. Spiro ha chiesto anche a Meta di interrompere immediatamente l’uso di qualsiasi segreto commerciale di Twitter o altre informazioni altamente riservate. Ha inoltre evidenziato che Meta non dovrebbe tracciare o analizzare i dati di Twitter.
In risposta a queste affermazioni, Meta ha negato le accuse in un post pubblicato su Threads. Andy Stone, direttore delle comunicazioni di Meta, ha sostenuto che “nessuno del team di ingegneri di Threads è un ex dipendente di Twitter”, smentendo così le asserzioni dell’avvocato.
Elon Musk, in risposta a Stone, ha espresso il suo disappunto su Twitter: “La concorrenza è un bene, l’imbroglio no”, ha dichiarato il proprietario del social dell’uccellino azzurro.
Il fulcro della controversia Threads, lanciato da Meta mercoledì sera (5 luglio), è che il nuovo social network sta raccogliendo un’enorme attenzione da parte celebrità e brand. L’app ha registrato un successo straordinario, raggiungendo oltre 10 milioni di utenti registrati nel giro di appena sette ore dal lancio.
L’escalation delle tensioni tra Twitter e Meta segna un nuovo capitolo nel dinamico mondo dei social media, dove la lotta per l’innovazione si scontra con le delicate questioni di proprietà intellettuale e segreti commerciali. L’esito di queste accuse potrebbe avere importanti ripercussioni, non solo per le due aziende direttamente coinvolte, ma per l’intero settore dei social media.