Sono passati precisamente 221 anni dalla scoperta della Pietra di Rosetta, uno strumento chiave per decifrare i geroglifici egiziani. Per celebrare questo grande passo per la storia Google ha lanciato Fabricius, un’applicazione capace di tradurre l’antica scrittura egizia. La funzione utilizza l’apprendimento automatico per tradurre simboli di 4.000 anni in linguaggio moderno attraverso tre “gateway dedicati:” imparare, giocare, lavorare.

Questo strumento è più che un semplice modo per decifrare i geroglifici; offre anche nuove strade per la ricerca accademica. Per decenni, gli esperti hanno dovuto cercare manualmente nei libri per tradurre e decifrare questa antica lingua, un processo, secondo Chance Coughenour, Program Manager di Arts & Culture, che è “rimasto praticamente invariato per oltre un secolo”.

Fabricius è il primo strumento digitale che decodifica i geroglifici egiziani basato sull’apprendimento automatico e viene reso disponibile come open source “per supportare ulteriori sviluppi nello studio delle lingue antiche” e si basa sulla piattaforma Auto ML Vision che consente agli sviluppatori di addestrare facilmente una macchina a riconoscere ogni tipo di oggetti.

Disponibile in inglese e arabo, Fabricius prende il nome da George Fabricius, considerato il padre dell’epigrafia (lo studio delle antiche iscrizioni), ed è stato creato in collaborazione con il Centro australiano per l’Egittologia presso l’Università Macquarie, Psycle Interactive, Ubisoft e un team mondiale di egittologi.

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