Ancora problemi per TikTok: Universal Music Group (UMG) ha nuovamente rimosso le sue registrazioni musicali dalla piattaforma, includendo artisti come Taylor Swift, Billie Eilish e The Weeknd. La disputa riguarda i diritti d’autore e colpisce anche artisti non UMG che hanno collaborato con loro.
TikTok si trova ad affrontare un’altra sfida legata ai diritti d’autore a seguito di una disputa con Universal Music Group (UMG). La controversia ha portato alla rimozione di brani di artisti di fama internazionale come Taylor Swift, Billie Eilish e The Weeknd dalla popolare piattaforma di condivisione video. La decisione di UMG di ritirare le proprie registrazioni da TikTok riguarda sia le canzoni che possiede direttamente sia quelle che distribuisce.
TikTok ha affermato: “Stiamo adempiendo alla richiesta di Universal Music Group di eliminare tutte le canzoni scritte (o co-scritte) da autori sotto contratto con Universal Music Publishing Group (UMPG), seguendo le indicazioni forniteci”. Questa azione ha un impatto sui cantautori e artisti associati a UMG e estende le sue conseguenze a numerosi artisti e autori non affiliati a Universal. La piattaforma ha sottolineato il proprio impegno a cercare una soluzione giusta che possa soddisfare entrambe le parti.
La disputa ruota attorno a un problema noto come “split copyrights”, che obbliga TikTok a rimuovere qualsiasi brano che vede il coinvolgimento, anche parziale, di un autore legato a UMPG. Di conseguenza, artisti che hanno collaborato con figure di spicco come Swift, Adele e Justin Bieber vedranno le proprie opere sparire da TikTok o essere messe in sordina nei video che le contengono. Lo scenario che si è venuto a creare compromette gravemente la possibilità per gli artisti di promuovere la propria musica su quella che è considerata la piattaforma più influente nel campo della promozione musicale.
La BBC riporta che UMG ha rimosso circa tre milioni di brani da TikTok a seguito della scadenza dell’accordo relativo al proprio catalogo discografico. Con la fine dell’accordo, che copre circa quattro milioni di canzoni, tutti i brani interessati verranno rimossi dal servizio di video brevi. La vicenda mostra la delicata dinamica tra le piattaforme digitali e le case discografiche riguardo ai diritti d’autore e alla distribuzione musicale, sollevando interrogativi sul futuro dell’accesso alla musica online e sulle modalità di promozione degli artisti nel digitale.