Elon Musk è diventato il bersaglio di una class action dopo che il miliardario ha pubblicato su Twitter delle falsità che sarebbero costate “miliardi” agli investitori di Tesla.
Nell’agosto 2018, Musk ha pubblicato sul social network che c’era un “finanziamento garantito” di 72 miliardi di dollari per rendere privata Tesla. Le informazioni diffuse dal dirigente hanno gonfiato il prezzo delle azioni, facendo perdere miliardi di dollari agli investitori. Alla fine, la casa automobilistica non è diventata privata e i proprietari delle obbligazioni hanno subito grosse perdite.
L’amministratore delegato di Tesla, SpaceX e Twitter sostiene che i fondi per trasferire il produttore di veicoli elettrici a un’impresa privata sarebbero stati ottenuti attraverso un finanziamento del Fondo di investimento dell’Arabia Saudita, ma le trattative non sono maturate e il processo è stato annullato, quindi non sarebbe corretto accusarlo di frode.
Martedì scorso 17 gennaio, in una corte federale di San Francisco, negli Stati Uniti, è iniziata la selezione dei giurati per il processo che lo riguarderà. “Le cose sono difficili per Musk, dal momento che il giudice ha già stabilito che si trattava di una dichiarazione falsa”, ha dichiarato alla Reuters Robert Bartlett, professore di legge presso l’Università della California.
Se la giuria dovesse pronunciarsi a favore degli azionisti danneggiati, l’amministratore delegato potrebbe essere condannato a pagare miliardi di dollari. Il miliardario e la sezione finanziaria di Tesla hanno recentemente pagato un totale di 40 milioni di dollari alla Securities and Exchange Commission (SEC) a causa del tweet in questione, e gli esperti ritengono che la battaglia non sarà facile per Musk.
Molti ritengono che, dopo l’acquisizione di Twitter, il CEO del social network abbia smesso di concentrarsi su Tesla. La scorsa settimana le azioni della casa automobilistica sono crollate nuovamente a causa del taglio del 20% del prezzo suggerito per le auto del brand.