Come le affermazioni antisemite di Elon Musk hanno scatenato una tempesta tra gli investitori e inserzionisti di Tesla e X, mettendo a rischio la sua leadership.
La testa di Elon Musk è a rischio. Nel mondo degli affari, poche figure sono tanto discusse quanto Elon Musk, l’amministratore delegato di Tesla. Recentemente, però, il suo comportamento ha sollevato diverse critiche, portando a seri interrogativi sul suo futuro all’interno dell’azienda.
A seguito di commenti antisemiti pubblicati sul suo social network X (ex Twitter), i principali investitori di Tesla stanno chiedendo un drastico cambiamento. Le richieste variano da una pausa temporanea per Musk a una completa rimozione dalla sua posizione di CEO.
Gli annunci degli investitori sono emersi in risposta ai post del miliardario, in cui approvava messaggi che accusavano la comunità ebraica americana di alimentare “l’odio contro i bianchi”. Queste affermazioni hanno anche attaccato l’Anti-Defamation League (ADL), un noto gruppo per i diritti civili che combatte l’antisemitismo.
Questa controversia ha avuto ripercussioni immediate. Importanti inserzionisti di X, tra cui giganti come Apple e IBM, hanno interrotto la loro pubblicità sulla piattaforma. La decisione di Apple è particolarmente significativa, dato il suo status di inserzionista di primo piano.
Le opinioni sulla questione non mancano. Dustin Moskovitz, cofondatore di Facebook, ha suggerito che Musk dovrebbe dimettersi da tutte le sue posizioni aziendali. Ross Gerber, CEO di Gerber Kawasaki Wealth & Investment Management e detentore di 400.000 azioni Tesla, ha descritto le azioni di Musk come oltraggiose, affermando che stanno danneggiando Tesla in modo senza precedenti.
Altri investitori influenti, come Jerry Braakman e Kristin Hull, con oltre 250.000 dollari in azioni Tesla, sono stati chiari nel loro giudizio: non ci sono scuse per la diffusione dell’odio da parte di un CEO di una società quotata in borsa.
Braakman e Hull hanno proposto diverse soluzioni. Braakman sostiene che il consiglio di amministrazione di Tesla dovrebbe mettere Musk in aspettativa per uno o due mesi. Hull, d’altra parte, chiede misure più severe, come censura del consiglio, retrocessione, riassegnazione, sospensione o addirittura licenziamento.
Anche la Casa Bianca ha rilasciato una dichiarazione, condannando le azioni di Musk come “odio antisemita e razzista”. Questa presa di posizione istituzionale mostra la gravità della situazione.
Nonostante tutto, le azioni di Tesla non hanno subito un calo significativo. Sorprendentemente, anche in mezzo a queste polemiche, il valore delle azioni è aumentato di circa il 10% nell’ultima settimana. Questo paradosso evidenzia la complessità e l’unicità della situazione che circonda Elon Musk e Tesla.