In un post pubblicato questo lunedì 29 agosto sul suo canale ufficiale, l’amministratore delegato di Telegram, Pavel Durov, ha annunciato nuove misure adottate dall’azienda per frenare il “dirottamento” di nomi utente e indirizzi di gruppi/canali effettuati da cybersquatter dell’Iran, che ha messo da parte il 70% delle opzioni disponibili per i profili inattivi in cambio di denaro.
Secondo Durov, questa pratica impedisce a persone reali di scegliere indirizzi e soprannomi per i propri account personali o aziendali e dovrebbe adottare opzioni generiche disponibili. Come spiega il comunicato, da metà agosto lo sviluppatore ha iniziato a rimuovere tutti gli indirizzi pubblici collegati a canali che erano vuoti o inattivi nell’ultimo anno.
Con questa modifica appena introdotta, Telegram prevede di rendere progressivamente disponibile circa il 99% degli indirizzi pubblici presi dagli iraniani. Sebbene non si sia impegnato a stabilire una scadenza, l’esecutivo prevede che la scelta delle opzioni disponibili avrà limitazioni algoritmiche e di geolocalizzazione per democratizzare l’accesso.
Nel caso dei soprannomi più popolari, Durov spiega che li metterà all’asta come incentivo affinché i proprietari degli indirizzi li mettano “a buon uso per aggiungere valore ai nostri utenti con contenuti originali ospitati su indirizzi t.me riconoscibili”, rivelando gli sforzi per combattere i ghosts.
Durov ha anche sfruttato lo spazio per lanciare nuovi domini URL che possono essere utilizzati per indirizzare le persone a profili, gruppi o canali nell’app di messaggistica. A partire da oggi, il formato ‘https://t.me/username/4’ è supportato per link dedicati come “username.t.me” per ogni username in Telegram, oltre al tradizionale “t.me/username”.
Nel corso dei prossimi giorni avremo ulteriori dettagli in merito, quindi seguiteci sui nostri canali ed appena avremo nuove informazioni sull’argomento o altre notizie provenienti dal mondo detta tecnologia posteremo un nuovo articolo per tenervi aggiornati come sempre.