La Punto è un’auto di casa Fiat nata dalla felice matita del mitico Giorgetto Giugiaro nel lontano 1993 presentata al Salone di Francoforte con il compito di raccogliere l’eredità pesantissima della Fiat Uno, che a fine carriera aveva totalizzato ben dieci milioni di esemplari venduti grazie all’abitacolo molto spazioso, linea semplice ma piacevole, ed eccellente robustezza generale (meccanica, motore, interni). Per produrre la Punto nasce lo stabilimento SATA di Melfi, dal quale nel 2018 uscirà l’ultima Punto prodotta in Italia.  

Design e dimensioni

Il design della punto era molto innovativo grazie alle sue linee morbide e affusolate le quali si discostavano da quelle più quadrate e seriose delle auto anni 80. Inoltre fu la prima macchina in assoluto ad adottare i fanali posteriori in verticale, possono sembrare dettagli di poco conto ma contribuirono senz’altro a renderla una macchina ancora più piacevole al pubblico. Le dimensioni erano queste: 376 cm di lunghezza cioè 7cm in più della UNO, 145 cm di (4 in più) e i 162 cm di larghezza (7cm in più). L’accoglienza della critica e del pubblico furono in ogni caso molto positive e la Punto riuscì ad aggiudicarsi nel 1995 il titolo di Auto dell’anno, oltre al Compasso d’Oro per Giugiaro. In quell’anno risultò essere anche l’auto più venduta in Italia sia nella versione a benzina sia Diesel, dopo aver venduto nel primo anno di commercializzazione, tra il 1993 e il 1994, circa 640 000 unità. Ha raggiunto il traguardo di un milione e mezzo di auto vendute in appena un solo anno e mezzo di vendite.  

Motorizzazioni e meccanica

Per quel che riguarda la meccanica la Punto ha un’impostazione tradizionale, fedele alla storia delle compatte Fiat: motore trasversale anteriore e trazione anteriore. Le sospensioni anteriori adottano un classico schema McPherson, mentre le posteriori, a bracci oscillanti collegati ad H come sulle più grandi Tipo e Dedra, segnano un importante passo avanti rispetto allo schema a ponte della Uno. Tutte le versioni hanno freni anteriori a disco e posteriori a tamburo, ad eccezione della versione sportiva, la GT, dotata di freni a disco sulle quattro ruote, con gli anteriori autoventilanti. Il serbatoio carburante è infine di 47 litri (51 litri per la GT). 

Le motorizzazioni disponibili erano tante: Punto 55, equipaggiata con il motore Fire da 1108 cc, con potenza massima di 54 CV (40 KW); Punto 60, equipaggiata con il motore a benzina da 1242 cc, iniezione single point e potenza massima di 60 CV (43 KW);  Punto 75, dotata del più brillante motore da 1242 cc ad iniezione multipoint con 75 CV (54 KW) di potenza massima; Punto 90, la versione al top di gamma, con il motore da 1581 cc, che vantava una potenza massima di 65 KW (90 CV) e che già equipaggiava altri modelli del gruppo Fiat. C’era poi la versione GT con 136 CV di potenza per una velocità massima di 230 kilometri orari circa e un accelerazione da 0 a 100 in soli 7,5 secondi, assetto ribassato, sospensioni sportive, minigonne, specchietti e paraurti in tinta, e altri rinforzi e particolari. Vi era anche la Punto TD, la versione turbodiesel il 1698cc con 70cv.

Su Quattroruote c’è un ragazzo di nome Rocco che ha percorso circa 574000 km, inizialmente acquistata dal padre è diventata la prima auto di Rocco. Siccome ad oggi la meccanica dell’auto è ancora efficiente a quanto dice il nostro amico, il dubbio è: “Aggiustare l’auto o sostituirla?”…”Un altra macchina riuscirà a garantirmi la stessa longevità?”.

Allestimenti ed interni

C’era la versione base cioè la S con poggiatesta in plastica, tessuti economici e quasi nessun optional se non il sedile posteriore sdoppiabile di serie. C’era poi la ED, disponibile sulla sola Punto 55, in pratica un allestimento S. L’unica differenza riguarda il cambio, che ha rapporti più lunghi e consente una riduzione dei consumi; è l’allestimento base, oserei dire essenziale disponibile inizialmente solo su 55, 60, TD, ED. 

Le plastiche erano molto robuste così come i tessuti ed i rivestimenti dei pannelli porta e la qualità nel tempo era molto buona, personalmente sulla nostra quasi perfetta. L’unica cosa che si è andata a rovinare un po’ è la pulsantiera degli alzacristalli elettrici lato guidatore ma per il resto il cruscotto e i sedili in ottimo stato. Ha 156000 km ed è stata abbandonata a sé stessa da molti anni e nonostante ciò il 1.1 Fire cammina con qualsiasi cosa gli ci butti dentro come di consueto su questa marca di motore, e il fatto di essere innovativo alla sua uscita, cioè nel 1985, con il suo peso ridotto grazie ai pochissimi componenti che lo costituiscono lo rende ancora più affidabile del precedente motore aste e bilancieri. 

La Punto poteva essere ordinata in vernice pastello e metallizzata. Quella metallizzata era molto più lucida e in generale si manteneva molto meglio negli anni infatti aveva uno strato di trasparente più accentuato per favorire una maggiore resistenza nel tempo, ovviamente costava di più rispetto a quella pastello che era più economica, meno durevole e più scura cioè meno brillante. La seduta di guida è regolabile e di base non è né alta né bassa e questa è una cosa molto positiva, il cambio ha l’asta lunga come di consueto delle macchine “vecchie” però è morbido e molto difficilmente si impunta, infine la frizione è molto leggera anche se scende un po’ in basso. I sedili sono comodi non troppo duri ed è una macchina abbastanza comoda considerando anche il fatto che non è né troppo rialzata né troppo bassa da terra.

Conclusioni

La Punto è stata un’auto economica, robusta ed innovativa. Tuttavia tutte le auto hanno pregi e difetti. Sicuramente la robustezza generale, la linea innovativa la rendevano un’auto molto apprezzata in Italia e in altre parti del mondo mentre fra i difetti c’era la scarsa protezione del blocchetto della serratura o anche il cofano che nella vernice pastello scambiava un po’ in alcuni esemplari dopo una decina di anni. Ma se pensiamo al fatto che per ovviare a questi problemi occorrono pochi soldi allora si può dire che la Punto è stata un’ottima macchina ed è consigliabile ancora oggi per esempio a neopatentati che si stanno approcciando al mondo della guida. 

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Emanuele Palomba
Sono appassionato di tecnologia e amo condividere questa mia passione con quante più persone possibile!

4 Commenti

  1. Bravo Ema! Hai rischiato di finire nel banale e invece hai descritto in maniera bilanciata la vettura. Ottimo, se consideriamo che non è un auto della tua epoca ed è quindi difficile darne una opinione estemporanea. Complimenti e goditela!

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