Spotify ha deciso di nascondere i testi delle canzoni agli utenti che utilizzano il piano gratuito, provocando malcontento e spingendo alcuni a valutare alternative come YouTube Music o Tidal.

Spotify, una delle app di streaming musicale più apprezzate, segue un modello freemium che permette agli utenti di iniziare a utilizzare il servizio gratuitamente. Tuttavia, le funzionalità più avanzate, come la riproduzione sequenziale e un’esperienza senza pubblicità, richiedono un abbonamento a pagamento. Adesso sembra che Spotify abbia introdotto un cambiamento che ha suscitato malcontento: i testi delle canzoni sono diventati una funzionalità Premium.

Gli utenti del livello gratuito di Spotify, pur avendo l’opportunità di scoprire nuova musica, si trovano ora di fronte a una restrizione. Secondo quanto riportato da Android Authority, Spotify ha iniziato a limitare l’accesso ai testi delle canzoni solo agli abbonati Premium. Questo significa che non sarà possibile visualizzare i testi in tempo reale e cantare insieme alle canzoni a meno che non si conoscano già i testi o si utilizzino app terze per il loro reperimento.

La scelta introdotta segue la politica dell’azienda di richiedere i testi agli autori delle canzoni, agli editori e agli artisti indipendenti, mentre per la maggior parte delle canzoni, Spotify collabora con MusixMatch. Si ipotizza che le ragioni dietro questa scelta includano il mancato desiderio di Spotify di assorbire i costi aggiuntivi derivanti da questa partnership.

La reazione degli utenti non è stata positiva. Coloro che utilizzano il servizio gratuito devono già sopportare annunci pubblicitari non skippabili e limitazioni come soli sei salti all’ora e l’impossibilità di scegliere l’ordine di riproduzione delle canzoni. Il nuovo limite sui testi potrebbe spingere alcuni utenti a considerare l’abbonamento Premium, ma allo stesso tempo potrebbe anche incentivare la migrazione verso altri servizi come YouTube Music o Tidal, noti rispettivamente per maggiori comodità e per una vasta libreria di brani in formato lossless.

È preoccupante notare che, mentre Spotify continua a investire in funzioni basate sull’intelligenza artificiale e a espandere la propria offerta, sembra trascurare le richieste degli utenti che da tempo chiedono miglioramenti come l’introduzione di un’opzione di qualità di streaming lossless. Un atteggiamento che potrebbe avere impatti a lungo termine sulla fedeltà degli utenti e sull’attrattiva generale del servizio di streaming.

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Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.