Tra nuove strategie, nuovi programmi e nuove tattiche, i colossi della tecnologia si stanno muovendo per adeguarsi alle nuove esigenze e alle nuove richieste in termini di sostenibilità. Da Samsung a Apple, sono moltissime le iniziative per ridurre l’impatto ambientale, riutilizzando materiali e allungando così il ciclo di vita dei dispositivi.
Al via il programma Self Repair di Samsung
Come sappiamo, dopo il lancio negli Stati Uniti e in Corea del Sud nel 2022, il 19 giugno 2023 Samsung ha comunicato l’avvio del programma “Self Repair” anche in Europa. Offrendo ai propri clienti l’opportunità di riparare autonomamente i propri smartphone o i propri computer, la multinazionale sudcoreana ha dimostrato ancora una volta l’attenzione al tema degli e-waste e della sostenibilità. Tra i paesi coinvolti anche l’Italia, oltre a Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito.
Batterie, vetri posteriori e porte di ricarica potranno quindi essere sostituiti in maniera autonoma dai proprietari dei Galaxy S20, S21 e S22. Modelli, questi, oggi sempre più popolari e acquistati, anche grazie alle numerose offerte dedicate agli smartphone consultabili online. Per quanto riguarda i computer, invece, tastiere, schermi, batterie, touchpad, tasti con lettori di impronte digitali e piedini di gomma saranno sostituibili sui dispositivi della serie Galaxy Book Pro.
Un’iniziativa, questa, che consentirà di allungare la vita e incrementare le prestazioni dei dispositivi Samsung. Anche Apple ha già introdotto nel nostro Paese il suo Self Service Repair, fornendo accesso a più di duecento parti di ricambio originali per iPhone 12, 13 e Mac con chip Apple Silicon.
Se da un lato l’iniziativa di Samsung e Apple aiuterà i clienti, dall’altro aiuterà anche l’ambiente, mostrandosi al contempo responsabile sia verso la riparazione che verso lo smaltimento dei dispositivi elettronici.
Le novità di Apple
Se già nel 2021 Samsung aveva fissato i propri obiettivi in termini di sostenibilità, oggi il progetto è sempre più definito: tra materiali riciclati, dispositivi studiati per durare di più e upcycling, l’azienda coreana ha ribadito ancora una volta la sua missione, rendendo la sostenibilità parte dell’innovazione tecnologica attraverso il progetto “Galaxy for the Planet”.
Un progetto, questo, che non è il solo nel mondo tech: anche Apple, infatti, si sta muovendo da tempo, portando numerose novità nel settore. Come emerso dal rapporto sull’ambiente dell’azienda statunitense, infatti, oltre ad aver raggiunto la carbon neutrality per le proprie emissioni aziendali e aver ridotto le emissioni della filiera del 45%, la Apple si sta impegnando per raggiungere le emissioni zero anche per la produzione entro il 2030.
Un risultato da raggiungere adottando una strategia fondata su cambiamento climatico, risorse e chimica più intelligente. Sì, dunque, al riciclo di materiali, prodotti e imballaggi. Proprio per questo, dall’Olanda alla Cina, sono diversi i robot in azione: se a Breda c’è Daisy, il robot che si occupa dello smontaggio degli iPhone per il recupero di materiali come litio e cobalto, in Cina ci sono Dave, che accelera il recupero degli elementi di terre rare smontando i Taptic Engine, e Taz, che recupera i moduli con magneti di terre rare.
Oltre a questi materiali, Apple ha dato la priorità anche ad alluminio, rame, vetro, oro, carta, plastica, acciaio, tantalio, stagno, tungsteno e zinco. Il tutto, considerando l’impatto in termini ambientali, di diritti umani e di fornitura.