La futura frontiera della tecnologia mobile potrebbe vedere smartphone con display autorigeneranti. Ecco cosa sappiamo della possibile rivoluzione nel settore.
La fantascienza si fonde con la realtà tecnologica: un recente rapporto di CCS Insight ha infatti aperto nuovi orizzonti riguardo la prossima generazione di display per smartphone. Stiamo parlando di display autorigeneranti, i quali potrebbero far il loro ingresso sul mercato entro il 2028.
I display autorigeneranti sfruttano una tecnologia basata su un “nano-rivestimento“ applicato sulla superficie dello schermo. Quando il rivestimento è soggetto a graffi, interagisce con l’aria formando un nuovo materiale che colma l’imperfezione. Questo non è pura teoria, come affermato da Ben Wood, capo analista, che durante un’intervista alla CNBC ha sottolineato come ci siano tecnologie attualmente in sviluppo che promettono di trasformare questo sogno futuristico in realtà.
Sebbene l’idea di schermi autorigeneranti possa sembrare rivoluzionaria, è essenziale ricordare che la tecnologia autoriparante non è una completa novità nel settore degli smartphone. LG, per esempio, ha già sperimentato con l’innovazione di display autorigeneranti con il modello LG G Flex nel 2013, un dispositivo caratterizzato da un rivestimento “auto-riparante” nella parte posteriore del telefono. La tecnologia utilizzata da LG rimane avvolta nel mistero, ma si presume che comprendesse atomi di idrogeno che si riorganizzavano al verificarsi di un danno.
Motorola e Apple, giganti nell’industria degli smartphone, hanno anch’esse esplorato simili vette tecnologiche. Brevetti depositati dalle due compagnie descrivono l’utilizzo di tecnologie autorigeneranti, dal “polimero a memoria di forma” di Motorola, capace di ripararsi con l’esposizione al calore, ai display flessibili di Apple progettati per autorigenerarsi automaticamente quando danneggiati.
Nonostante gli avanzamenti e i numerosi brevetti presenti, uno schermo autorigenerante totalmente funzionale e commercialmente disponibile non ha ancora raggiunto il grande pubblico. I motivi? Sono principalmente legati alle barriere significative che riguardano lo sviluppo di questa tecnologia, come l’ingente necessità di investimenti in ricerca e sviluppo, l’importanza di una strategia di marketing accattivante e la necessità di educare i consumatori a una novità così radicale.
Il potenziale futuro degli schermi per smartphone si delinea sempre più immerso in un tessuto di innovazioni affascinanti, dove i limiti tra il mondo della fantascienza e la nostra realtà tecnologica quotidiana diventano sempre più sottili. La speranza è che, nel prossimo lustro, i consumatori possano beneficiare di dispositivi sempre più resilienti e duraturi, che contribuiranno a ridurre la frequenza di sostituzione dei dispositivi e, di conseguenza, l’impronta ecologica legata al consumo di elettronica.