Quando si scatta con la fotocamera impostata su un alto numero ISO è normale vedere il risultato rovinato da un rumore che appare come una grana, molto marcata soprattutto
nelle parti più scure dell’inquadratura. Per risolvere il problema e recuperare la foto, bisogna impiegare un filtro ad hoc per l’eliminazione di questo rumore. Il problema è che l’algoritmo deve (o, meglio, dovrebbe) lasciare inalterati i dettagli più fini, quelli che possono essere confusi con la grana stessa. Per farlo, i filtri software più moderni impiegano due strategie: lavorare direttamente sui file RAW e impiegare l’intelligenza artificiale (AI). Questo è proprio quello che fa NoNoise AI 2021 di ON1, un applicativo in grado di funzionare da solo oppure come plug-in nei software di fotoritocco più diffusi. ON1 ha allenato l’intelligenza artificiale di NoNoise con migliaia di foto campione, con e senza rumore, in modo che l’algoritmo sappia individuare qual è la grana da cancellare e quali sono i dettagli da conservare.
Il software lavora separatamente il rumore del canale luminanza da quello di crominanza, inoltre applica una maschera di contrasto progressiva proprietaria per migliorare la visibilità dei particolari senza introdurre aloni e artefatti (se non si esagera con l’elaborazione). La forza di intervento di queste tre operazioni è facilmente regolabile dall’utente tramite altrettanti semplici cursori. Se serve, si può applicare una maschera di contrasto tradizionale (sharpening), regolabile con altri tre cursori per l’intensità della modifica, la dimensione dei dettagli e la soglia di intervento.
Per ottenere i risultati migliori è fondamentale usare NoNoise prima di qualsiasi altra operazione e lavorare con file RAW (l’applicativo è compatibile con oltre 800 fotocamere prodotte negli ultimi vent’anni). Questo perché una parte importante del rumore è dovuto all’operazione di demosaicizzazione per convertire un’immagine RAW in RGB. NoNoise effettua la riduzione della grana insieme alla demosaicizzazione, sempre impiegando l’intelligenza artificiale, così da massimizzare l’efficacia del processo di eliminazione del rumore senza sacrificare i dettagli. Il programma in realtà accetta in input anche i comuni file JPEG oltre a PSD, TIFF, PNG e HEIC. Con questi formati i risul-
tati ottenibili non sono ottimali, ma sono comunque buoni.
Il flusso di lavoro standard
L’area di lavoro di NoNoise è conforme ai canoni grafici di questo tipo di applicativi, molto scura e con l’anteprima che occupa gran parte dello schermo. L’interfaccia è disponibile in italiano, ma le traduzioni non sono sempre azzeccate. Sulla destra si trovano i pannelli con le regolazioni degli strumenti, sugli altri tre lati i pulsanti per attivare le funzioni del programma. Questi pulsanti sono a nostro avviso un po’ troppo sparpagliati. Per default, l’anteprima è divisa in due da una linea verticale scorrevole, che separa la parte destra, elaborata, da quella sinistra, originale.
In pratica, il flusso di lavoro è molto semplice. Si carica l’immagine da ripulire, il software la analizza e applica il livello di riduzione del rumore più adatto in base alla preimpostazione che l’utente ha scelto in precedenza (bassa, media o alta). Se serve si regolano a mano i cursori relativi alla forza di riduzione della grana nei canali luminanza e crominanza e all’esaltazione dei dettagli. Quando si è raggiunto il risultato desiderato, si fa clic sul pulsante Applica e, se si lavora in modalità autonoma, si salva l’immagine come file DNG per preservare tutte le caratteristiche cromatiche del RAW originale oppure come PSD, JPEG, PNG o TIFF. Per velocizzare questa fase di output sono disponibili alcuni preset, personalizzabili a piacere (se ne possono creare anche di nuovi, naturalmente). Nel caso invece NoNoise sia stato aperto come plug-in, all’uscita si ritorna al programma ospite, con l’immagine elaborata contenuta in un layer sovrapposto all’originale.
Elaborazioni avanzate con NoNoise
Quello che abbiamo appena descritto è il processo di lavorazione standard, ma il programma offre anche gli strumenti per ritocchi più complessi. Innanzitutto, si possono creare maschere per applicare diversi livelli di riduzione del rumore in parti differenti dell’immagine. Prendiamo per esempio il caso della foto di un paesaggio, in cui il cielo (più luminoso) necessita di un’elaborazione più leggera rispetto al terreno scuro. Per creare queste maschere sono disponibili alcuni pennelli che consentono di dipingere sull’immagine le zone da includere o da escludere. In particolare, sono interessanti lo strumento per individuare i confini di oggetti con bordi frastagliati (come le fronde degli alberi) e il pennello con intelligenza artificiale, che trova da sola i bordi tra due aree definite dall’utente in maniera grossolana. Per gestire al meglio le maschere, NoNoise le mette su livelli separati, inoltre offre i classici strumenti per la gestione di questi layer: grado di trasparenza e diverse modalità di fusione con i livelli sottostanti.
Per rimuovere i piccoli difetti come la polvere sul sensore e parti più ampie dell’immagine come i cartelli stradali, sono disponibili il classico timbro clone e altri due pennelli. Questi ultimi due applicano le correzioni in maniera sensibile al contesto, in base ai pixel circostanti, in modo che i ritocchi siano perfettamente integrati nella scena. Sia questi pennelli sia quelli per definire le maschere sono utilizzabili con una penna e una tavoletta sensibile alla pressione (per esempio quelle di Wacom), per un lavoro più preciso e più intuitivo.
La taglierina completa la dotazione di strumenti di NoNoise. Quando si ritaglia lo scatto, appare la griglia per la regola dei terzi e se si porta il cursore vicino a uno degli spigoli è anche possibile ruotare l’immagine, ma per un lavoro preciso si può fare riferimento solo alla griglia più fitta che compare sul momento. Quando si usa NoNoise in modalità autonoma è possibile elaborare più immagini in un solo passaggio. Il software permette di sincronizzare le regolazioni tra uno scatto e l’altro e tutti i documenti aperti sono mostrati come una striscia di miniature alla base dello schermo.
Conclusione finale
Un applicativo specializzato nella rimozione del rumore, che usa l’intelligenza artificiale per distinguere con la massima precisione la grana dai particolari da salvare. Il software consente di definire maschere, eliminare piccoli difetti e ritagliare l’inquadratura.
PRO
- Rimozione del rumore efficace
- Creazione di maschere su livelli
CONTRO
- Pulsanti sparpagliati nell’area di lavoro
- Traduzione in italiano migliorabile