Google è in allarme. Il suo monopolio è minacciato dall’intelligenza artificiale in generale e da Bing in particolare. L’annuncio di un importante quotidiano statunitense secondo cui Samsung avrebbe utilizzato, nel prossimo futuro, il motore di ricerca di Microsoft anziché il proprio ha creato scalpore. Secondo un giornalista, questo cambiamento non è imminente.
L’indiscrezione secondo cui Samsung avrebbe abbandonato Google Search a favore di Bing come motore di ricerca predefinito sui suoi smartphone ha provocato un’ondata di panico negli uffici di Alphabet. Il gigante sudcoreano è infatti il leader mondiale delle vendite di smartphone. Perdere questo partner significherebbe perdere centinaia di milioni di dollari di introiti pubblicitari. Si tratta di un vero e proprio grattacapo per Alphabet/Google, che deve la sua fortuna alla ricerca online.
Secondo il giornalista Andreas Proschofsky, Google non dovrebbe preoccuparsi troppo del suo monopolio di fatto. In un post su Twitter, afferma che gli OEM Android devono firmare un accordo chiamato Mobile Application Distribution Agreement (MADA) se vogliono ottenere la licenza per l’utilizzo del Play Store e di altre applicazioni di Google. Questo accordo include una serie di regole, tra cui l’obbligo, nella maggior parte dei Paesi, di utilizzare Google Search per impostazione predefinita.
In alcuni Paesi, Samsung è obbligata a utilizzare Google Search per usufruire dei servizi di Google
Negli Stati Uniti, in particolare, il gigante tecnologico sudcoreano sarebbe legalmente obbligato a implementare il motore di ricerca dell’azienda di Mountain View per beneficiare di tutti i suoi servizi. Gli utenti sono ormai abituati alle applicazioni di Google, ad esempio Gmail e Google Maps. È quindi impossibile non offrirle.
Per Samsung, cambiare il motore di ricerca globale predefinito nei suoi futuri smartphone, ad esempio il Galaxy S24, sarebbe un bel grattacapo. Secondo Proschofsky, i dirigenti sudcoreani sarebbero demotivati dall’investimento di tempo e dai probabili problemi legali che un tale cambiamento comporterebbe. Senza fornire ulteriori dettagli, il giornalista sostiene che Samsung ha molti altri modi per fare pressione su Google.