Anche Samsung potrebbe subire delle conseguenze a causa delle limitazioni USA relative all’esportazione di semiconduttori e memorie verso la Cina.
Come sappiamo il governo del presidente Joe Biden sta preparando una serie di nuove sanzioni contro la Cina e non è del tutto improbabile che vengano colpite anche le aziende dei paesi alleati. Gli Stati Uniti ora vogliono porre il veto all’esportazione di macchine e chip di memoria in territorio cinese.
È probabile dunque che aziende come Samsung e SK Hynix saranno colpite dalle sanzioni, poiché le società sono i maggiori fornitori di memorie per le società cinesi.
Con la motivazione che è necessario contenere l’avanzata militare cinese, l’amministrazione Biden vuole utilizzare la stessa legge che ha portato Huawei fuori dal podio del mercato globale degli smartphone per penalizzare tutti i produttori cinesi, cioè la Foreign Direct Product Rule, una legge del 1959 che prevede che se un prodotto è stato realizzato con tecnologia americana, anche all’estero, il governo USA possa impedirne la vendita; il veto alla vendita e alla produzione si applica anche se i componenti hanno parti brevettate negli Stati Uniti.
La Corea ha esportato chip di memoria per un valore di 69 miliardi di dollari nel 2021, con il 48% di quel volume spedito in Cina. Se le sanzioni entreranno in vigore, Samsung potrebbe essere penalizzata; l’azienda sta già lottando con il calo dei prezzi e il calo della domanda di chip di memoria con gli utili del terzo trimestre in calo.
Infine, per quanto le sanzioni statunitensi mirino a colpire l’YMTC cinese, il produttore potrebbe finire comunque per assumere il pieno controllo del mercato delle memorie del paese. L’azienda sta diventando una potenza nella tecnologia NAND e rappresenta una minaccia per aziende come Micron Technology Inc. e Western Digital.