Samsung svela le prime memorie GDDR7, che promettono di rivoluzionare le prestazioni delle schede video per il gaming, l’intelligenza artificiale e molto altro.
Samsung ha ufficialmente svelando i suoi primi chip di memorie GDDR7. I nuovi chip sono destinati a far progredire il settore delle schede grafiche, offrendo prestazioni senza precedenti per giochi, applicazioni di intelligenza artificiale e altre esigenze computazionali avanzate. I due moduli di memorie GDDR7 presentati, “K4VAF325ZC-SC32” e “K4VAF325ZC-SC28”, si distinguono per le loro velocità straordinarie di 32 Gbps e 28 Gbps rispettivamente, come evidenziato sul sito web di Samsung.
Le aspettative sono alte per le prime schede grafiche che integreranno le memorie GDDR7, in particolare si prevede che le varianti a 28 Gbps siano adottate per i modelli standard, grazie alla loro tensione ridotta, mentre i modelli ad altissime prestazioni sfrutteranno la versione a 32 Gbps. Tra i prodotti attesi ad adottare lo standard più elevato si annovera la GeForce RTX 5090 di NVIDIA, che assicurerà un netto miglioramento rispetto alle attuali memorie GDDR6, le quali toccano un massimo di 24 Gbps.
Attualmente, i moduli GDDR7 di Samsung sono in fase di campionamento con i partner produttori, il che indica che la produzione di serie avrà inizio nei prossimi mesi. Ci si aspetta che i prodotti basati su questa tecnologia emergano sul mercato verso la fine del 2024, diventando più diffusi nel corso del 2025.
Con una densità di 16 Gb, ciascun modulo di memoria GDDR7 sarà in grado di fornire 2 GB di VRAM. Questo significa che le schede grafiche equipaggiate con la nuova memoria potranno disporre fino a 32 GB di VRAM, offrendo una larghezza di banda di 2.048 GB/s per le versioni a 32 Gbps e 1.792 GB/s per quelle a 28 Gbps.
La presentazione delle memorie GDDR7 di Samsung all’evento GTC di NVIDIA ha sottolineato ulteriormente i benefici di questa tecnologia, tra cui un miglioramento del 20% nell’efficienza energetica e un incremento del 50% nella trasmissione dei dati per ciclo, grazie all’adozione della Pulse Amplitude Modulation (PAM3).