Nel contesto di licenziamenti su larga scala nell’industria dei videogiochi, Riot Games elimina 530 posti di lavoro, chiude la sua etichetta editoriale Riot Forge e ridimensiona il team di Legends of Runeterra
Riot Games ha annunciato l’eliminazione di 530 ruoli a livello globale, che rappresentano circa l’11% della sua forza lavoro. Questa decisione è stata comunicata pubblicamente dall’azienda in due post separati, uno rivolto ai giocatori e l’altro ai dipendenti, i “Rioter”. Nel messaggio ai dipendenti, l’azienda ha illustrato il pacchetto di liquidazione e alcuni altri benefici per trattare i dipendenti licenziati.
Parallelamente, Riot Games ha annunciato la chiusura della sua etichetta editoriale, Riot Forge, che ha lavorato a sei titoli, inclusa la prossima uscita di “Bandle Tale: A League of Legends Story” prevista per il 21 febbraio. L’amministratore delegato Dylan Jadeja e il co-presidente Marc Merrill hanno descritto Riot Forge come “un esperimento per vedere cosa sarebbe successo quando i Rioter avessero collaborato con i loro sviluppatori indie preferiti”. Tuttavia, hanno ora deciso di “concentrarsi” sui loro progetti interni, portando alla cessazione delle attività di Forge una volta completata la pubblicazione di Bandle Tale.
Inoltre, i dirigenti hanno ammesso che il loro gioco di carte collezionabili digitali, Legends of Runeterra, non ha ottenuto risultati finanziari soddisfacenti dal suo lancio nel 2020. Per rendere il titolo più sostenibile, il team di sviluppo di Legends of Runeterra subirà un ridimensionamento, focalizzandosi sulla modalità di gioco più popolare per giocatore singolo “The Path of Champions”.
Questi tagli da parte di Riot Games rappresentano l’ultimo duro colpo per l’industria dei videogiochi, un settore che ha già visto la perdita di circa 9.000 posti di lavoro nel 2023. Altre aziende come Embracer Group e Unity hanno licenziato circa 900 persone ciascuno, mentre Epic Games ha licenziato circa 830 persone ed EA ha licenziato più di 1.000 dipendenti. Il 2024 è appena iniziato e molti temono che questi tagli siano solo la punta dell’iceberg per l’intero settore tecnologico.