Il Philips 272B1G è un monitor della famiglia B-Line ideato per l’utilizzo in ambienti aziendali per una produttività ecosostenibile. Il focus del monitor è l’ecosostenibilità, infatti, è realizzato all’85% con materiali riciclati e integra delle funzioni smart che abbassano il consumo al minimo indispensabile. Il monitor ha una buona dotazione di porte, degli speakers stereo niente male e degli ottimi materiali. Purtroppo, ha qualche limitazione che non lo rende adatto a tutti pur restando un prodotto interessante per sua fascia di prezzo.

Specifiche tecniche

  • Display: 27” IPS FHD (1920 x 1080) 16:9 Flat, antiriflesso, 4ms GTG;
  • refrash rate: 75Hz;
  • Illuminazione: W-LED 250 nits;
  • contrasto: 1000:1 (SmartContrast 50M:1);
  • colori: 8bit (16,7milioni);
  • audio: 2 speakers stereo da 2 Watt;
  • regolazione: tilt (-5/+35), swinvel (-180/+180), altezza (+/- 150mm);
  • Dimensioni con base: 613 x 537 x 205  mm;
  • Ingressi video:1x VGA, 1X DisplaPort 1.2, 1x HDMI 1.4;
  • Ingressi 1x USB: USB-B (upstream), 4x USB 3.2 (una con ricarica rapida).

Confezione e qualità costruttiva

Insieme al monitor Philips 272B e il suo stand ci vengono forniti: 1x cavo VGA, 1x cavo HDMI, 1x cavo DP: cavo audio, cavo alimentazione. Vi è della manualistica rapida anche in lingua italiana. La confezione con cui arriva il monitor è realizzata al 100% con carta riciclata.

Uno degli aspetti che più mi ha colpito di questo monitor è la qualità dei materiali utilizzati. L’ampia base è rivestita da una shell di plastica spazzolata ma la struttura è in metallo, lo stand è un bel blocco di metallo che risulta solidissimo al tatto. Il corpo del monitor è realizzato in una buona plastica, diversa da quella leggermente ruvida che ritroviamo in altri prodotti della stessa fascia di prezzo e che trasmettono una sensazione di cheap. I tasti frontali sono stabili nella sede e restituiscono un buon feedback alla pressione. Sul retro troviamo il comodo “interruttore 0 Watt” che scollega l’alimentazione portando a zero il consumo.

Una qualità costruttiva davvero impeccabile, considerando la fascia di prezzo, se non fosse per una piccola sbavatura presente nell’attacco del monitor che non mi ha convinto. Il monitor non è stabile, basta davvero un piccolo scossa al piano di appoggio per provocare un tremolio non indifferente. Si tratta comunque di un 27” quindi occorreva un aggancio migliore per evitare questo sgradito effetto.

Display ed esperienza d’uso

Il monitor ha un design industriale, con linee squadrate smussate ai bordi che si adatta bene ad ambienti lavorativi come l’ufficio o la sala riunione ma anche in casa non sfigura affatto; i bordi sui tre lati sono sottili così da permettere al display di occupare buona parte della superficie.

Il display è un’unità da 27” in risoluzione FullHD (1920 x 1080) con refrash rate a 75Hz che rende più piacevole lo scrolling e la navigazione. All’inizio ho storto un po’ il naso vedendo la risoluzione solo FHD per un display così ampi ma mi sono dovuto ricredere. Ovviamente non è come avere un display 2K, però, le scritte sono sufficientemente definite cosa non affatto scontata. Anche se il display è ampio abbiamo qualche limitazione a livello di multitasking, con il ridimensionamento di Windows 11 al 100% le finestre risultano fin troppo grandi e se provate a rimpicciolire il tutto incappiamo nei limiti dovuti alla risoluzione. La regolazione della luminosità è ottima permettendo di scendere davvero in basso con la luminosità minima.

Veniamo al punto forte del monitor: le funzioni smart. Come detto in precedenza il focus di questo monitor è la produttività ecosostenibile, tutto ruota intorno all’ottenere il minimo impatto ambientale. PowerSensor e LightSensor sono due sensori che hanno lo scopo di ridurre il consumo energetico ma al tempo stesso migliorano l’interazione con il monitor rendendola smart. Il PowerSensor ha lo scopo di capire se state usando davvero il monitor, quando vi allontanerete abbasserà la luminosità del pannello e se non tornate entro un paio di minuti andrà in sospensione (solo il monitor non il PC), appena ritornerete si riattiverà istantaneamente. Il LightSensor, come dice il nome, fa da sensore di luminosità andando a calibrare in modo accurato la luminosità del monitor.

Plauso all’audio, troviamo due speakers da 2W che hanno una buona qualità, volume elevato e dei bassi presenti. Un’audio superiore alla concorrenza in questa fascia di prezzo (meglio anche dell’AOC Q24P2Q), una vera sorpresa.

Fra gli aspetti che non mi hanno entusiasmato vi è la resa cromatica del pannello, può andare bene per vedere film, presentazioni e lavori d’ufficio ma non lo consiglio per fare fotoritocco. Se cercate un pannello con colori accurati questo Philips 272B1G non fa al caso vostro, in più, sulla mia unità, il backlight bleeding è evidente su ben tre lati.

Conclusioni

Il Philips 272B1G è un monitor che mi è piaciuto sia per le sue funzioni smart sia per i materiali impiegati nella realizzazione. Il PowerSensor e il LightSensor, oltre a risparmiare energia, sono delle vere comodità che incidono positivamente nell’esperienza d’uso, però, l’esperienza viene un po’ rovinata dallo stand che non garantisce la giusta stabilità e dai limiti imposti dalla risoluzione FullHD su una diagonale così ampia. Se voleste acquistare questo monitor per migliorare il multitasking, avere una timeline più ampia o fare del fotoritocco non è la scelta corretta.

Il Philips 272B1G nasce per essere usato in ambienti aziendali ed è proprio quello il suo posto, grazie alla buona dotazione di porte offre la flessibilità che serve. Lo consiglio anche a chi lo volesse usare in casa per vedere film, scrivere documenti o navigare sul web e trova interessanti le funzioni smart che integra.

Se siete interessanti all’acquisto lo trovate sul sito del produttore. In alternativa è disponibile anche su Amazon.

7.8 / 10 Voto Finale
DESIGN & MATERIALI8
PANNELLO7
PRESTAZIONI GRAFICHE7.5
USO GENERALE8.5
QUALITÀ PREZZO8
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Liberato Stassano
Ho varie passioni che ruotano intorno alla tecnologia come gli smartphone, i PC e i videogiochi ma con la diffusione delle cuffie wireless mi sono avvicinato sempre di più al mondo dell'audio fino a rimanerne stregato e diventarne un grande appassionato.