L’HP Z40c G3 è un prodotto ideato per i professionisti, per coloro che devono utilizzare il monitor per lavoro e vogliono massimizzare la propria produttività. Ciò è possibile grazie all’ampio pannello curvo da 39″, l’ottima dotazione di porte e l’HP Device Bridge 2.0 che per molti potrebbe essere una funzione determinante nella scelta del monitor. Inoltre, è dotato di webcam pop-up certificata Zoom con possibilità di tilt e microfoni di buon livello ideali per le video call. Un prodotto molto interessante ma non esente da qualche noiosa sbavatura che vedremo nel corso di questa recensione.
Confezione
All’interno della mastodontica confezione troviamo il monitor Z40c G3, lo stand da scrivania, supporto VESA, cavo di alimentazione, un cavo HDMI, un cavo DisplayPort, 2 cavi USB-C/USB-C Thunderbolt e il foglio di garanzia.
Specifiche tecniche
- display: 39,7” IPS 21:9 in risoluzione WUHD (5120 x 2160), antiriflesso, curvo (2500R);
- refresh rate: 60Hz;
- tempo di risposta: 14ms GTG;
- colori: 10bit;
- luminosità: 300 Nits;
- audio: 2 speaker stereo da 5 W;
- ingressi video: x1 HDMI 2.0, x1 DisplayPort 1.4, HDCP 2.2 (HDMI/DisplayPort);
- ingressi: x2 Thunderbolt 3 (USB PD 100W), x4 USB-A Superspeed, 1x jack audio 3.5mm, 1x RJ-45;
- webcam pop-up: 13MP con Windows Hello (IR), certificata Zoom, inclinazione da -20° a 5°;
- dimensioni e peso (con la base installata): 947 x 141 x 447 mm, 14,3 Kg;
Design e qualità costruttiva
Esteticamente questo Z40c G3 mi ha convito. È un bel monitor da posizionare in ufficio o nello studio, complice anche il pannello curvo con cornice micro-edge su tre lati che fa una bella figura anche se con schermate colorate non sembrano poi così micro. Ho apprezzato molto alcune scelte di design quali: gli speaker nella parte frontale; il cavo di alimentazione che si può collegare direttamente nel monitor (a primo impatto non sembra nemmeno staccabile ma lo è); il pannello curvo che permette di mantenere la stessa distanza focale e il menù a schermo che modifica le dimensioni base alla risoluzione che utilizziamo.
Ci sono solo due cose che non mi hanno convinto: l’attacco dello stand e il tasto per controllare il menù. Lo stand ha un attacco troppo esile per un monitor di queste dimensioni, infatti, basta urtare il tavolo oppure sfiorare il monitor per vederlo ondeggiare come della gelatina; durante l’utilizzo l’ho trovato davvero fastidioso. Il monitor ha l’attacco VESA quindi vi consiglio di utilizzare un altro stand oppure di attaccarlo direttamente al muro. L’altra cosa che non mi è piaciuta è questo joystick a filo scocca che ha un feedback plasticoso; avrei preferito una levetta, avrebbe reso l’interazione più diretta.
Display e esperienza d’uso: produttività al vertice!
Il pannello di questo Z40C G3 è molto bello. Ci troviamo dinanzi ad un’unità IPS da 39” in risoluzione 5K:2K che garantisce una nitidezza eccellente in ogni contesto, anche le scritte più piccole si leggono perfettamente. Non colpisce solo per la definizione ma anche per accuratezza cromatica, di base il pannello arriva con il profilo sRGB preimpostato ma vi potete muovere su quello DCI-P3 che viene riprodotto molto bene (con un delta E di 1.7). Tutti i preset sono utili ma io l’ho utilizzato prevalentemente in modalità P3, il pannello riproduce colori fedeli con un ottimo livello di contrasto rendendo possibile lavorare su contenuti con zone d’ombra senza problemi; in effetti il livello di nero mi ha sorpreso, per essere un IPS è molto profondo (non a livello di un pannello OLED o miniled). Per massimizzare il multitasking vi consiglio di instarre Microsoft PowerToys per sbloccare tool quali FancyZones, PoweRename e Always On Top.
Vedere video o film oppure sentire la musica con il G3 è davvero piacevole, mi ha davvero sorpreso! L’audio è dettagliato, con un basso bello presente che non eccede mai e un sub-bass che si estende in profondità, una gamma media ben riprodotta e alti precisi, privi di distorsione anche al massimo volume. A tal proposito, il volume massimo è davvero esagerato, io non sono andato oltre il 45% durante il normale utilizzo, si riesce a coprire una stanza di dimensioni medie senza problemi. Il suono è pieno e dalla buona spazialità, la precisione nel posizionamento degli strumenti è più che sufficiente per godere dei contenuti multimediali.
La killer features di questo monitor a mio avviso resta la possibilità di collegare allo stesso momento due PC tramite USB-C grazie alla tecnologia HP Device Bridge 2.0. La schermata sarà divisa in due monitor virtuali per lavorare su due macchine su un solo pannello, la parte interessante è che si abilità la possibilità di passare file da un PC all’altro e si possono utilizzare solo un mouse e tastiera per gestire entrambi (sembra di avere due macchine virtuali affiancate).
Considerazioni finali
Il monitor HP Z40c G3 è un prodotto molto interessante per coloro che lo vogliono davvero utilizzare in ambito lavorativo, non è di certo un monitor per l’utilizzo tradizionale. Il prezzo per il mercato italiano, sullo store ufficiale, è di 1749€ che lo fanno scontrare direttamente con l’Apple Studio Monitor che, dal canto suo, è costruito meglio ma ciò non vuol dire che sia migliore. Questo G3 è più versatile e integra l’HP Device Bridge che può essere una funzione fondamentale per molti utenti, infatti, dipende molto dal tipo di utilizzo che ne andrete a fare. L’unica critica che posso muovere a questo prodotto riguarda lo stand che andrebbe rivisto.
Restate sintonizzati perché nei prossimi giorni uscirà la recensione della mini workstation professionale Z2 Mini G9, la si intravere nella copertina di questa recensione. Per chi fosse interessato alla tastiera si tratta della Epomaker TH66 con i tasti del set Kitty.