Il Google Nest Hub di seconda generazione è la nuova e migliorata versione del Nest Hub lanciato per il nostro mercato nel 2019. Aggiunge il chip Soli tramite il quale è possibile effettuare delle gesture per interagire con il dispositivo e monitorare il sonno, un processore più potente ed inoltre Google promette un 50% in più di diffusione delle basse frequenze rispetto al precedente modello. Dopo un mese di utilizzo sono pronto a dirvi come mi sono trovato in sua compagnia.

Design e Materiali

Il Google Nest Hub 2a gen ricalca le linee del predecessore ma con due piccole differenze. È leggermente più compatto e non presenta più la cornice che racchiudeva il pannello di vetro frontale che adesso arriva fino al bordo restituendo una sensazione di continuità che aiuta anche l’uso delle gesture a schermo.

Sul lato destro della scocca troviamo i tasti volume mentre nel retro vi è uno switch fisico per disabilitare il microfono con relativo led di stato nella parte frontale. Sempre nella parte frontale troviamo due microfoni, il terzo è inserito nella base, il sensore di luminosità ambientale e il radar per il chip Soli. La base è di un materiale gommato che li conferisce un ottimo grip, inoltre, il “busto” è rivestito da tessuto che restituisce una piacevole sensazione al tatto. Il tutto è assemblato benissimo e non sono presenti scricchiolii nella struttura. L’alimentazione avviene tramite alimentatore da 15W fornito in confezione e va collegato nel retro del Nest Hub.

Display

Il display è un LCD da 7” in risoluzione HD (1024 x 600 pixel) ricoperto da un pannello in vetro. È ben leggibile e riproduce dei buoni colori ma mancano di profondità, comunque nulla che ne pregiudichi l’utilizzo. Il Nest Hub permette di riprodurre video da piattaforme quali YouTube, Netflix, Disney+ il tutto è tranquillamente godibile soprattutto grazie al sound che emette. Non è stata introdotta alcuna fotocamera, quindi, non è possibile effettuare delle video-chiamate tramite Google Duo ma solo delle classiche chiamate vocali.

Project Soli

Il chip Soli permette di usare il Motion Sense cioè delle gesture da effettuare con la mano che verranno captate tramite il radar. Abilitando le gesture sarà possibile mettere in play /pausa la musica o il video in riproduzione oppure posticipare le sveglie e bloccare i timer. Inoltre capirà anche se ci stiamo avvicinando a lui, ad esempio entrando nella stanza dopo un certo tempo di assenza si riattiverà per mostrare l’orario, se abbiamo impostato un time-out per lo schermo, oppure delle possibili azioni che possiamo compiere come vedere un video oppure accedere alla playlist musicale. Mi sarei aspettato la possibilità di andare avanti / indietro con le tracce tramite gesti proprio come accadeva sul Pixel 4 ma qui non è possibile.

Audio

Per quanto riguarda l’audio sul dispositivo è montato un driver da 43,5mm e Google promette una diffusione dei bassi del 50% superiore al precedente modello. L’audio è davvero buono e le promesse sono state mantenute. I bassi presentano un’ottima estensione, ben definiti, corposi e precisi anche a livelli di volume più basso. Gli alti sono puliti e ben riprodotti, sono le frequenze medie ad essere messe in secondo piano risultando un po’ spente ed è subito evidente ma tramite l’app Google Home, entrando nella gestione del dispositivo, è possibile cambiare l’equalizzazione.

Sono presenti due slider: Bassi e Alti, mi è bastato abbassare di mezza tacca i bassi e alzare di una gli alti per ottenere dei medio-alti che risultano non solo più udibili ma prendendo piede nella scena sonora eliminano quella sensazione di vuoto che poteva essere percepita. Certo, poi entra in gioco il fattore “gusto personale”, potrebbe piacervi il sound che offre di base oppure potete cambiare l’equalizzazione come più vi aggrada.

Sleep Sensing e Privacy

Il chip Soli non permette solo di interagire con il Nest ma, insieme ai microfoni, può monitorare il nostro sonno. Durante la configurazione ci viene chiesto di posizionarlo vicino al letto (massimo 60cm di distanza da noi) e all’altezza della testa inoltre chiede gli orari in cui andate a dormire di solito e se volete impostare una eventuale sveglia per il risveglio.

Per quanto riguarda il monitoraggio del sonno l’ho trovato molto accurato, in queste settimane ha sempre rilevato correttamente quando andavo a dormire è quando mi svegliavo. Le informazioni possono essere mostrate una volta svegli oppure le si può consultare sia dal Nest Hub in un secondo momento, nella sezione apposita, oppure dallo smartphone tramite Google Fit. Se lasciate il microfono attivato mentre dormite mostrerà anche se avete russato o tossito. Potete sempre disattivare la funzione del monitoraggio del sonno tramite la scorciatoia rapida e disattivare il microfono manualmente se tenete molto alla privacy, però vi ricordo anche che i dati del sonno sono salvati solo in locale e non vengono inviati a nessuno inoltre non è presente nessuna fotocamera che vi osserva di notte (o nel resto della giornata).

Funzioni “Extra”

Per ultimo ho lasciato alcune funzioni interessanti di questo Google Nest Hub 2gen:

  • tramite l’app Google Home è possibile trasmettere un annuncio vocale di qualche secondo che si registra dallo smartphone;
  • è possibile trasmettere lo schermo dello smartphone o pc direttamente sul display del Nest;
  • il display può essere usato come cornice digitale.

Conclusioni

Il Google Nest Hub 2a gen è proposto al pubblico al prezzo di 99,99 euro. L’integrazione del chip Soli ed il tracciamento del sonno lo rendono un prodotto interessante insieme ad un sound che non delude, ci sono aspetti dove può migliorare come nella fluidità del sistema perché talvolta risulta un po’ legnoso mostrando qualche lag di troppo. L’assenza della fotocamera è un vero peccato considerando il periodo in cui ci troviamo, effettuare delle video-chiamate poteva essere un plus non da poco.

Se cercate uno smart display con buon audio e delle mancanze precedentemente elencate nessuna vi interessa allora questo Google Nest Hub 2a gen può fare al caso vostro, mentre per chi ha il modello precedente lo consiglio a coloro che vogliono fare un bel passo in avanti lato sound o a chi è interessato al monitoraggio del sonno che funziona davvero bene.

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Liberato Stassano
Ho varie passioni che ruotano intorno alla tecnologia come gli smartphone, i PC e i videogiochi ma con la diffusione delle cuffie wireless mi sono avvicinato sempre di più al mondo dell'audio fino a rimanerne stregato e diventarne un grande appassionato.