Nuove immagini trapelate del realme GT Neo 6 SE rivelano il design posteriore, lo schermo curvo e le colorazioni. Ecco cosa sappiamo finora del dispositivo.
Il realme GT Neo 6 SE sta per fare il suo debutto ufficiale in Cina ad aprile, e il mondo tecnologico è in attesa di conoscere tutti i dettagli del nuovo smartphone. Nelle ultime ore, le anticipazioni su questo nuovo dispositivo non si sono fatte attendere, regalandoci una serie di dettagli che ne delineano le caratteristiche distintive. Grazie a un render ufficiale condiviso dal leaker Digital Chat Station, abbiamo ora una visione più chiara di cosa aspettarci, in particolare per quanto riguarda la variante di colore verde.
Il design posteriore del dispositivo è stato il protagonista delle ultime immagini trapelate, rivelando un’estetica accattivante che combina eleganza e funzionalità. Tre moduli circolari dominano la metà superiore del pannello posteriore, contenendo due unità fotografiche e una doppia unità flash LED, senza alcun spessore evidente. Sul lato destro, il bilanciere del volume e il tasto di accensione completano l’aspetto funzionale del telefono.
Oltre al fascino del colore verde, si prevede che il realme GT Neo 6 SE sia disponibile anche in una classica variante nera. Le sue specifiche tecniche svelate dal leaker Experience More non sono da meno, con uno schermo da 6,78 pollici che promette di stupire per qualità e dettagli, grazie a un pannello BOE 8T LTPO con risoluzione 2780 x 1264 pixel, frequenza di aggiornamento di 120 Hz e una luminosità di picco fino a 6.000 nit.
Le prestazioni non saranno un problema, dato che sotto il cofano di questo smartphone troviamo il chipset Snapdragon 7+ Gen 3, abbinato a una batteria da 5500 mAh e supporto alla ricarica rapida da 100W. A completare il quadro, una fotocamera principale Sony da 50 MP con OIS assicura scatti di alta qualità. Le indiscrezioni suggeriscono che la versione più performante del GT Neo 6 SE potrebbe vantare fino a 16 GB di RAM e 1 TB di spazio di archiviazione, anche se i dettagli sulle fotocamere secondarie rimangono ancora avvolti nel mistero.