Problemi nel processo produttivo a 3 nm potrebbero costare a Samsung la partnership con Qualcomm, mettendo in luce l’importanza delle innovazioni nel settore dei semiconduttore.

Samsung e TSMC, due giganti dell’industria dei semiconduttori, sono alle prese con difficoltà nell’ottimizzazione delle loro tecnologie legate ai processi produttivi a 3 nanometri. Mentre TSMC ha già Apple in tasca come cliente per la sua tecnologia N3E, Samsung, gigante sudcoreano, sta ancora lottando per assicurarsi un accordo con Qualcomm, uno dei principali produttori di chipset.

Il nodo cruciale sembra risiedere nella resa del processo produttivo. Qualcomm, infatti, ha posto come condizione imprescindibile per l’accordo con Samsung che la resa del GAA a 3 nm raggiunga almeno il 70%. Una percentuale decisamente alta, che evidenzia le esigenze di efficienza e qualità dell’azienda americana. Tuttavia, Samsung potrebbe essersi fermata a un rendimento del 50%, probabilmente a causa delle sfide insite nella produzione di componenti così avanzati.

Un funzionario del settore ha sottolineato come un rendimento del 50% potrebbe non essere sufficiente per convincere le aziende ad adottare il processo GAA a 3 nm di Samsung. Anche la stessa divisione LSI di Samsung, che si occupa della progettazione di chipset e modem, potrebbe essere riluttante ad accettare ordini se il rendimento rimanesse così basso.

La posta in gioco è alta. Con una resa al 50%, la realtà per Qualcomm significherebbe acquistare un intero lotto di GAA, ma essere in grado di sfruttare effettivamente solo la metà. Questo scenario potrebbe tradursi in perdite significative per l’azienda, dato che ogni componente scartato rappresenta un costo.

Tutti questi fattori alimentano le speculazioni riguardo al futuro accordo tra Qualcomm e Samsung. Se Samsung non riuscisse a migliorare le proprie performance, potrebbe vedere Qualcomm rivolgersi altrove per la sua prossima generazione di chipset, molto probabilmente a TSMC.

In questa potenziale situazione, lo Snapdragon 8 Gen 4, uno dei chipset più attesi nel mercato dei dispositivi mobile, potrebbe essere prodotto in serie utilizzando il processo N3E di TSMC. Una tale mossa rappresenterebbe un duro colpo per Samsung, sia in termini di reputazione che dal punto di vista finanziario.

Articolo precedenteSpotify, più di 150.000 audiolibri per gli utenti Premium
Articolo successivoiOS 17.0.3 disponibile con fix surriscaldamento iPhone 15
Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.