In vista del lancio imminente, il teardown del Google Pixel 8 Pro getta luce sulle scelte di raffreddamento del dispositivo, mettendo in evidenza soluzioni interessanti e suscitando riflessioni sulla gestione termica.
Mentre il mondo tech si prepara al lancio ufficiale del Pixel 8 Pro di Google, un dettagliato teardown ha anticipato alcune caratteristiche interne di questo attesissimo smartphone. Il teardown, eseguito e diffuso dal canale YouTube PBKreviews, ha rivelato non solo l’architettura interna del dispositivo, ma ha anche sollevato alcune domande sulla scelta di Google in materia di raffreddamento.
Il Pixel 8 Pro ha fatto finora parlare molto di sé, soprattutto per le prestazioni della fotocamera. Nonostante ciò, tra gli esperti sono emerse alcune preoccupazioni legate al SoC Tensor G3, specialmente riguardo a efficienza e stabilità. La produzione del chip da parte di Samsung Foundry, basata sulla tecnologia a 4 nm, ha sollevato qualche perplessità dato che, in passato, chip simili hanno manifestato problemi di surriscaldamento.
Data questa premessa, la grande questione era se Google avesse implementato, nel suo Pixel 8 Pro, un sistema di raffreddamento basato su camera di vapore. Una soluzione di questo tipo avrebbe potuto aiutare a mitigare problemi di surriscaldamento, soprattutto alla luce delle lamentele dei possessori delle serie Pixel 6 e Pixel 7.
Le rivelazioni del teardown, tuttavia, hanno mostrato che Google ha deciso di percorrere una strada differente. Anziché implementare una camera di vapore, l’azienda ha optato per strati di grafite insolitamente spessi posizionati sulla batteria e sui componenti principali, come RAM e CPU. Inoltre, un nastro di rame di spessore considerevole è stato posizionato sulla RAM e, al di sopra della CPU, è presente un ulteriore nastro di grafite, ideato per distribuire il calore verso il telaio e verso il pad di grafite più grande posizionato sopra.
Mentre le camere di vapore sono soluzioni efficaci per la dissipazione del calore, esse implicano anche una maggiore complessità, costi e spessore nel design del dispositivo. È importante notare che anche dispositivi dotati di tale sistema, come il Galaxy S22 Ultra di Samsung, hanno presentato problemi di surriscaldamento con certi chip. Quindi, un sistema di raffreddamento avanzato può aiutare, ma non necessariamente risolve completamente i problemi di prestazioni o efficienza.
Il Google Pixel 8 Pro è destinato a fare il suo debutto nei negozi alla fine della settimana, promettendo una serie di funzionalità innovative basate sull’intelligenza artificiale e sul software, insieme a caratteristiche fotografiche avanzate. Non ci resta che attendere le prime recensioni per avere un quadro completo delle sue performance.