Il nuovo smartphone Google Pixel 8 e Pixel 8 Pro mostra un miglioramento significativo nella velocità di ricarica rispetto ai predecessori, anche se ancora lontano dai leader del settore.
Nel panorama degli smartphone, Google è sempre stata una forza con cui fare i conti, ma se c’era un dettaglio che teneva i fan della serie Pixel con il fiato sospeso, era la velocità di ricarica. Con il Pixel 7 e Pixel 7 Pro che impiegavano ben oltre un’ora e mezza per una carica completa, molti speravano in un cambiamento positivo con la prossima generazione. E Google ha risposto.
La compagnia ha apportato sostanziali miglioramenti ai nuovi Pixel 8 e Pixel 8 Pro. Quando utilizzato con il caricabatterie ufficiale da 30W, il Pixel 8 si carica completamente in 77 minuti e l’8 Pro in 79 minuti. È ancora un tempo superiore rispetto ad alcuni concorrenti di punta, ma rappresenta comunque una riduzione notevole, con oltre 20 minuti risparmiati rispetto ai loro predecessori.
Ecco una breve panoramica delle prestazioni di ricarica:
- Pixel 8: 0% al 50% in meno tempo rispetto al Pixel 7.
- Pixel 8 Pro: raggiunge il picco di potenza di 30W, rispetto al picco di potenza di 27W del modello standard.
Il Pixel 8 in particolare vanta prestazioni di ricarica migliori durante le fasi iniziali, permettendo agli utenti di guadagnare quel prezioso carburante quando ne hanno più bisogno.
Questi miglioramenti non sono solo dovuti a un maggiore apporto di potenza, ma anche all’efficienza con cui questi dispositivi utilizzano tale potenza. Ad esempio, mentre il Pixel 7 vedeva una riduzione significativa della potenza di ricarica per la maggior parte del suo ciclo, il Pixel 8 mantiene livelli di potenza elevati per i primi 15-20 minuti, consentendo una ricarica più rapida del 33%.
Non tutto è rose e fiori, però. Un compromesso per questa ricarica accelerata è una temperatura leggermente più alta. Entrambi i nuovi modelli tendono a oscillare intorno ai 38°C, mentre il Pixel 7 Pro si fermava a 36,5°C.
Detto ciò, Google assicura che la temperatura rimane al di sotto della soglia critica di 40°C, garantendo che non ci siano problemi di surriscaldamento o danni a lungo termine alla batteria.