Bittle di Petoi è sicuramente il robot che tutti gli appassionati di informatica e robotica aspettavano, con le sue dimensioni contenute e lontano dalle cifre astronomiche necessarie per altri modelli, con una piattaforma di sviluppo aperta ed in continua evoluzione. Non solo, perchè potrebbe essere anche un modo simpatico per bambini ed adolescenti ad approcciarsi alla tecnologia, quella tecnologia che è sviluppo ed innovazione continua e non il “prodotto” finito. Può rappresentare dunque anche un gioco diverso da fare ovviamente con i grandi, poichè non può essere alla portata dei piccoli ed è sconsigliato per i piccolissimi date le numerose parti necessarie per l’assemblaggio.
Confezione ed assemblaggio
Bittle arriva in una confezione completamente smontato. Sta a noi, con pazienza ed una buona dose di curiosità procedere con l’assemblaggio manuale. Sono diversi i pezzi ma in confezione abbiamo anche gli strumenti idonei per procedere.
I componenti principali sono: telaio, attuatori, elettronica, batteria e ovviamente il software per coordinare l’hardware e svolgere le attività. Bittle è guidato dal codice OpenCat.
In dotazione c’è anche un telecomando a infrarossi per attivare tutti i movimenti di base. Inoltre abbiamo un dongle Bluetooth compatibile con Windows, macOS e Android per caricare codici e gestire Bittle da PC o da app e un dongle Wi-Fi per comunicare con lui in modalità wireless.
Le viti sono pochissime (in dotazione il cacciavite adatto) e la maggior parte del montaggio è un gioco d’incastri; non sono particolarmente brava in questo, quindi mi sono fatta aiutare ma devo dire che alla fine il tutto non richiede abilità specifiche e smontare e rimontare il robot può essere una delle cose divertenti ed educative da fare con i figli, un modo per sviluppare le abilità manuali di cui tanto si parla anche in ambito scolastico.
I pezzi sono realizzati con plastica stampata a iniezione ad alta resistenza, in modo da essere appunto resistenti agli urti ed anche alla polvere; il robot non è impermeabile ma questo è intuibile data la presenza di parti elettroniche.
I piedini, che sarebbero le zampe, sono tondi e lisci; nonostante questo si muove con un’agilità che non immaginavo, anche su superfici diverse. Non si crea particolari problemi anche davanti a piccoli ostacoli e sul pavimento liscio non scivola. Se cade si rialza, si gira anche, tutto col giusto comando!
Anche esteticamente è accattivante, con una combinazione di colori, nero giallo ed azzurro, che mi piace e che rende bene nel complesso.
Bittle
Il risultato finale è un piccolo cane robotico, che sta tranquillamente nel palmo della mano, che cammina, si accuccia, si gira, fa la pipì (mima l’azione), proprio come un normale animale domestico, solo che non in carne ed ossa. Alcuni movimenti sembrano quasi naturali, il che è sorprendente; muove la testa, si alza ed abbassa ed appare anche forte. Il fatto che sia dotato di gambe con piedini e non ruote contribuisce sicuramente a renderlo più simile nei movimenti ad un animale vero e a muoversi con maggiore naturalezza.
Impara e si evolve Bittle se noi glielo permettiamo, ed è qui il bello, è una crescita in sintonia quella del “cane e del padrone”. Ci si può anche confrontare con la community di appassionati, collaborare sullo sviluppo del progetto, dare la propria opinione o semplicemente condividere un’idea.
Bittle è una piattaforma aperta. Il robot si muove grazie ad una scheda Arduino personalizzata, NyBoard V1; si possono aggiungere sensori per dargli la percezione ed aggiungere altre funzioni e capacità, montare un Raspberry Pi o chip AI tramite connessioni cablate o wireless per dotarlo di intelligenza artificiale. La bocca è stata progettata per poter “mordere” i moduli.
Bittle misura 20x11X11 cm e pesa circa 280 g; come ho detto in precedenza appare anche forte ed infatti può trasportare anche piccoli carichi, secondo i test fino a 450 g. La batteria consente fino ad un’ora di camminata ed ha un piccolo LED che ne indica visivamente lo stato.
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