Operazione congiunta smantella Pandabuy, marketplace di prodotti contraffatti. Database trafugati rivelano nomi di influencer e celebrità complici. Focus su venditori europei, acquirenti finali per ora non a rischio.
In una delle più vaste operazioni internazionali degli ultimi anni, le autorità europee e cinesi hanno unito le forze per smantellare Pandabuy, uno dei principali mercati online di prodotti contraffatti, ampiamente diffuso in Inghilterra, Francia e Italia. L’operazione rappresenta una grande vittoria nella lotta contro la contraffazione di prodotti di marca, un problema che affligge l’industria globale e inganna i consumatori.
Il fulcro di questa vasta operazione è stato un attacco informatico avvenuto il 1° aprile 2024, durante il quale sono stati compromessi i dati personali di oltre 1,3 milioni di clienti di Pandabuy. Le informazioni esposte includono nomi, cognomi, indirizzi di spedizione, email e numeri di telefono. Tra i dati trafugati, quelli più allarmanti riguardano influencer e celebrità, che sembravano promuovere i prodotti contraffatti attraverso i loro canali sui social media, sollevando questioni legali e etiche.
La risposta delle autorità è stata tempestiva e decisa. Un raid coordinato della polizia cinese ha portato alla scoperta di un magazzino a Hangzhou e in altri sei magazzini legati all’azienda, con un totale di 570.000 pacchi di merci sospette pronte per la distribuzione. Questo intervento è stato innescato da sedici azioni legali promosse dai proprietari dei marchi violati, segnalando un’escalation nelle misure legali contro la pirateria di prodotti.
Parallelamente, le indagini si sono estese anche nel Regno Unito, dove le autorità stanno esaminando i database e le transazioni per scoprire possibili collegamenti con fabbriche che producono sia merci legittime sia contraffatte, nonché con rivenditori europei coinvolti nella distribuzione dei falsi.
I principali obiettivi delle indagini sono ora i venditori e i piccoli negozi online che commercializzano articoli contraffatti come autentici, escludendo, per il momento, i consumatori finali. Le forze dell’ordine sono consapevoli che queste azioni non eradicheranno completamente il problema della contraffazione, ma puntano a ridurre la facilità di acquisto e rivendita di prodotti falsi.