OPPO e altri produttori cinesi si stanno preparando a chiudere la produzione di smartphone in India in seguito all’aumento dei problemi con il governo locale. Secondo le notizie rivelate nel fine settimana, paesi come Egitto, Indonesia, Bangladesh e Nigeria potrebbero ospitare fabbriche che saranno smobilitate in India.
Commentando la questione, un dirigente cinese ha dichiarato, a condizione di anonimato, che le aziende stanno valutando i legami bilaterali, il potenziale di mercato, le politiche di incentivazione e il costo del lavoro per portare queste fabbriche in altri Paesi.
Un esempio è OPPO, che ha già confermato di voler costruire una fabbrica da 20 milioni di dollari in Egitto. Il memorandum d’intesa tra OPPO e il governo egiziano per la creazione di una struttura per smartphone potrebbe essere il primo passo per i produttori cinesi alla ricerca di un nuovo polo produttivo.
Secondo i dati del governo egiziano, il nuovo impianto di OPPO dovrebbe produrre circa 4,5 milioni di smartphone all’anno, generando 900 posti di lavoro diretti.
Il management dei marchi cinesi di smartphone in India ha avvertito la sensazione di essere soppresso dal governo indiano e dalle sue azioni (protezionistiche) per migliorare la capacità delle aziende nazionali, che cercano anche di costruire prodotti di elettronica avanzata.
Per ora le aziende non si esprimono ufficialmente, ma Xiaomi, OPPO e vivo sono già state oggetto di indagini da parte del governo indiano.
L’accusa di “evasione fiscale” ha inasprito definitivamente i rapporti tra le aziende e Nuova Delhi, che vuole competere direttamente con la Cina nella produzione di smartphone e altri prodotti elettronici.
Pertanto, è possibile che Pechino stia coordinando questo cambiamento di posizionamento dei marchi cinesi, dal momento che ci sono ancora molti mercati che possono essere esplorati in un momento in cui queste aziende già dominano le preferenze dei consumatori indiani.