L’Unione Europea avvia un’indagine preliminare sul gigante dei chip NVIDIA per valutare possibili comportamenti anticompetitivi. Il focus è rivolto soprattutto al mercato dell’intelligenza artificiale e delle GPU da gaming.
Un nuovo capitolo sembra aprirsi nell’ambito delle questioni legate alla concorrenza nel settore tecnologico europeo. NVIDIA, gigante noto nel mondo dei chip dedicati, si trova ora al centro delle attenzioni dell’Unione Europea. La Commissione europea ha, infatti, avviato una procedura preliminare per esaminare le presunte pratiche anticoncorrenziali dell’azienda, in particolare nel delicato e sempre più rilevante mercato dei chip utilizzati per l’intelligenza artificiale.
Fonti interne hanno rivelato che l’ente europeo è attualmente in una fase di raccolta dati, avendo avviato dialoghi sia con gli attori del mercato che con concorrenti diretti di NVIDIA. L’obiettivo? Comprendere meglio la posizione di dominio che NVIDIA potrebbe avere consolidato, non solo nel mondo dei chip AI ma anche nel segmento delle GPU da gaming.
Questo scenario solleva diverse preoccupazioni: NVIDIA detiene, secondo i dati disponibili, circa l’80% del mercato relativo ai chip per l’intelligenza artificiale. Una percentuale così elevata fa sorgere dubbi e perplessità: molti analisti parlano di un “quasi monopolio”, una situazione che potrebbe limitare la libera concorrenza e danneggiare i consumatori e le altre aziende del settore.
Al momento, l’indagine è in uno stadio iniziale e, come spesso accade in questi casi, rimane avvolta da un alone di mistero. Non è chiaro se questo controllo potrà tradursi in una procedura formale e, in caso positivo, se l’UE deciderà di intraprendere azioni punitive contro NVIDIA.
La situazione si complica ulteriormente se si considera che non solo l’Unione Europea sta guardando con sospetto alle attività di NVIDIA. Anche la Francia ha messo sotto osservazione l’azienda, arrivando persino a intraprendere un’azione contro di essa. Le autorità francesi non si sono limitate a un controllo superficiale: hanno infatti interrogato diverse figure del mercato sui possibili comportamenti anticoncorrenziali di NVIDIA, sull’andamento dei prezzi dei suoi prodotti e sull’eventuale impatto della carenza di chip sui costi finali.
Per ora, né NVIDIA né la Commissione europea hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito. Tuttavia, gli occhi dell’industria tecnologica e dei media sono puntati su questa vicenda, che potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro del mercato dei chip e sull’equilibrio concorrenziale nel settore.