Nintendo termina i servizi online per le due iconiche console 3DS e Wii U, limitando le esperienze di gioco e lasciando numerosi titoli nell’ombra.
Nintendo ha deciso di fare un passo indietro. L’azienda ha annunciato che disattiverà la versione online delle console 3DS e Wii U all’inizio di aprile 2024, una mossa che ha suscitato reazioni contrastanti nella comunità dei videogiocatori.
Dopo aver chiuso l’eShop per entrambe le console nel marzo precedente, i giocatori erano ancora in grado di sfruttare i servizi online, tra cui il multiplayer e l’accesso alle classifiche. Tuttavia, questa possibilità è destinata a svanire, costringendo i giocatori a limitarsi esclusivamente all’esperienza offline.
L’originale Splatoon per Wii U, un titolo noto per la sua forte componente online, sarà tra i giochi più colpiti da questa decisione. Questo e molti altri giochi saranno profondamente influenzati, riducendo le loro funzionalità e l’ampiezza dell’esperienza di gioco offerta.
Nel comunicato ufficiale, Nintendo ha assicurato ai suoi fedeli fan che fornirà una data e un’ora precise per la disattivazione dei servizi. Tuttavia, ha anche emesso una sorta di avviso: se emergono circostanze che rendono difficile l’accesso agli elementi online su 3DS e Wii U, potrebbe decidere di chiuderli anticipatamente.
Sebbene la disattivazione dei servizi online sia una notizia deprimente per molti, c’è una nota positiva. La Banca Pokémon, un servizio essenziale per molti appassionati, continuerà a offrire le sue funzionalità online. Nintendo ha riconosciuto l’importanza di questo servizio e ha garantito che non sarà interrotto dalla disattivazione imminente.
Inoltre, la decisione di Nintendo avrà un impatto solo sulla funzionalità online. I giocatori avranno ancora la possibilità di scaricare giochi e DLC precedentemente acquistati dall’eShop di 3DS e Wii U anche in futuro.
L’annuncio segue la chiusura degli eShop di 3DS e Wii U avvenuta a marzo, che ha portato alla scomparsa di oltre 1.000 giochi digitali. Questi titoli, ora intrappolati in una sorta di limbo digitale, rappresentano un pezzo di storia dei videogiochi che potrebbe diventare sempre più difficile da rivivere nel tempo.