Scandalo al Nintendo Museum: un video svela l’uso dell’emulazione, contraddicendo la posizione ufficiale di Nintendo. Leggi i dettagli nell’articolo.
Nintendo è da sempre molto chiara su un punto: l’emulazione non è accettabile. L’azienda ha ribadito più volte la sua posizione e, recentemente, ha preso misure drastiche contro l’emulatore di Nintendo Switch chiamato Ryujinx. Lo sviluppatore principale di questo progetto è stato costretto a rimuovere tutti i download e i repository GitHub dopo pressioni da parte di Nintendo America. Eppure, proprio nel contesto di questa rigida politica anti-emulazione, è emerso un fatto curioso.
Nintendo ha inaugurato il Nintendo Museum il 2 ottobre 2024, a Uji, in Giappone. L’evento è stato un successo immediato: i biglietti per i primi due mesi sono andati esauriti prima ancora che le porte del museo si aprissero. La struttura si propone di celebrare la lunga e leggendaria storia dell’azienda, offrendo ai visitatori un’esperienza interattiva con i vecchi classici e le console storiche di Nintendo.
Tuttavia, un episodio ha suscitato scalpore sui social media. L’utente X @ChrisMack32 ha condiviso un video che ha lasciato molti a bocca aperta. Nel video, Chris scollega un controller Nintendo Super Famicom da una console esposta nel museo. Fin qui tutto normale, se non fosse che dagli altoparlanti si sente il tipico suono di disconnessione di un dispositivo Windows. Questo dettaglio ha fatto pensare che Nintendo stesse utilizzando un emulatore basato su PC per far funzionare una delle sue console storiche all’interno del museo.
La reazione online non si è fatta attendere. Molti utenti hanno etichettato Nintendo come “ipocrita” per aver condannato l’emulazione pubblicamente e, allo stesso tempo, utilizzato soluzioni simili nel proprio museo. Alcuni hanno sostenuto che Nintendo si oppone solo agli emulatori di terze parti, ma la maggioranza ha criticato aspramente l’azienda per la contraddizione evidente.
L’episodio ha sollevato interrogativi importanti. Nintendo condanna apertamente l’emulazione perché può danneggiare il business legato alla vendita delle console e dei giochi originali, ma l’azienda sembra fare un’eccezione quando si tratta di preservare la propria storia. È possibile che l’uso di emulazioni in un contesto museale sia considerato un compromesso accettabile per mantenere vive le esperienze di gioco del passato? Oppure si tratta solo di una svista?