Tim Cook, CEO di Apple e membro del consiglio di Nike, guida l’azienda in un momento importante, per aiutare a superare sfide strategiche e di mercato.
Tim Cook, amministratore delegato di Apple, non è solo alla guida della più grande società tecnologica al mondo. Da quasi 20 anni siede anche nel consiglio di amministrazione di Nike, offrendo la sua esperienza e visione strategica. Questa collaborazione, messa in luce di recente da un articolo di Bloomberg, potrebbe rappresentare la salvezza per Nike con Cook che potrebbe essere la figura chiave per affrontare le difficoltà che l’azienda sta attraversando.
Negli anni, la partnership tra Apple e Nike ha prodotto diverse collaborazioni interessanti. Gli Apple Watch in edizione Nike e i cinturini speciali sono tra i frutti più noti, ma la sinergia tra le due aziende risale a molto prima. Chi ha buona memoria ricorderà il progetto pionieristico dei sensori nelle scarpe Nike che comunicavano con gli iPod, segnando uno dei primi esempi di integrazione tra tecnologia e sport. Cook ha contribuito a plasmare queste collaborazioni, portando le sue competenze strategiche anche sul fronte delle decisioni aziendali.
Uno dei contributi più importanti di Cook a Nike è stato il consiglio di puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Inoltre, grazie alla sua conoscenza della gestione delle catene di approvvigionamento, ha aiutato l’azienda a orientarsi nel mercato cinese, un’area complessa ma fondamentale per Nike. Un approccio che ha permesso al brand di mantenere una forte presenza in un contesto altamente competitivo.
Non si può ignorare l’immagine pubblica di Cook, spesso visto con sneakers Nike ai piedi. In occasione del lancio degli ultimi iPad Pro con chip M4, Cook ha indossato un paio di Air Max 86 personalizzate, con dettagli arcobaleno e la scritta “made on iPad”.
Oltre al suo contributo strategico, Cook ha giocato un ruolo determinante nel reclutamento di nuovi dirigenti. È stato lui a spingere per la nomina di Elliott Hill come CEO di Nike. Hill, entrato in azienda come stagista più di 30 anni fa, ha scalato i vertici fino a guidarla, prima di decidere di ritirarsi. Il ritorno di Hill, un veterano che conosce a fondo l’azienda, ricorda il ritorno di Steve Jobs in Apple, un altro momento che ha segnato il successo di una grande azienda.
La nomina di Hill arriva in un periodo complicato per Nike. Le vendite di sneakers sono in calo, e nei primi mesi del 2024 l’azienda ha affrontato licenziamenti e una riduzione del fatturato del 10%. La concorrenza è agguerrita, e Nike si trova a dover ripensare parte della sua strategia. Con Cook al fianco di Hill, Nike potrebbe però avere le risorse necessarie per superare queste difficoltà, combinando la visione innovativa di Apple con l’esperienza e la tradizione del marchio sportivo.