Netflix ha chiuso alcuni studi di sviluppo e punta sull’AI generativa per i videogiochi. Una scelta controversa che solleva interrogativi sul futuro.

Netflix ha recentemente deciso di chiudere alcuni dei suoi studi di sviluppo di videogiochi, tra cui lo studio tripla A di Los Angeles fondato da Chacko Sonny, ex produttore esecutivo di Overwatch. Il personale è stato vittima di licenziamenti, mentre Netflix ha ammesso di voler investire maggiormente nell’IA generativa per accelerare lo sviluppo e creare esperienze di gioco inedite capaci di sorprendere i giocatori.

In un post su LinkedIn, Mike Verdu, ora vicepresidente di GenAI for Games di Netflix, ha annunciato il suo nuovo ruolo, esprimendo grande entusiasmo per questa opportunità. Secondo Verdu, il settore dei videogiochi sta vivendo un momento di potenziale illimitato e innovazione rapida, paragonabile agli anni ’90, quando nuovi giochi ridefinivano continuamente il panorama videoludico. L’ottimismo verso il futuro riflette la volontà di Netflix di fare dell’IA un elemento centrale nello sviluppo dei suoi giochi.

Nonostante l’entusiasmo di Verdu, non è ancora chiaro se l’uso dell’intelligenza artificiale nello sviluppo dei giochi porterà risultati positivi. L’AI generativa utilizzata nelle opere d’arte, ad esempio, spesso mostra difetti evidenti, come mani dalle forme strane o volti troppo simili, che creano una sensazione di uncanny valley. Se gli stessi problemi dovessero emergere nei videogiochi, l’esperienza dei giocatori potrebbe risultare compromessa. Bisognerà attendere per vedere se l’IA potrà davvero rivoluzionare il modo in cui vengono creati i giochi.

Verdu ha anche voluto precisare che le notizie sulla chiusura degli studi di Netflix Games sono state spesso riportate in modo errato. Secondo questi, le chiusure e i licenziamenti fanno parte di una transizione pianificata e non di un cambiamento improvviso. Tuttavia, la chiusura dello studio e la perdita del lavoro per 35 persone non passano inosservate, soprattutto considerando che il piano sembra puntare a sostituire parte del lavoro umano con l’AI.

Al momento non è ancora chiaro quale sarà il ruolo specifico dell’IA generativa nel reparto videogiochi di Netflix. Le possibilità sembrano ampie: i motori di gioco con AI generativa possono essere utilizzati per creare concept art, dialoghi di gioco, interpretazioni vocali e molto altro. Verdu ha dichiarato di voler adottare una visione dell’IA che metta il talento creativo al centro, rendendo l’intelligenza artificiale uno strumento per accelerare il lavoro dei team di sviluppo. L’obiettivo è far sì che i grandi team di gioco possano muoversi più velocemente e che i piccoli team abbiano a disposizione strumenti potenti per esprimere al meglio la propria creatività.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.

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