Dal 21 novembre in vigore strumenti di parental control per i giovani naviganti: un impegno bilaterale tra operatori e genitori per fendere le acque torbide del cyberspazio e garantire una navigazione sicura.
In un’epoca in cui la rete tessuta dal mondo digitale si infittisce sempre più, il bisogno di garantire sicurezza e trasparenza, soprattutto per i naviganti più giovani, diventa un imperativo ineludibile. Le linee guida progettate dall’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), che illumineranno il percorso dei minori nel vasto oceano del web, saranno ufficialmente operative a partire dal 21 novembre.
Queste direttive, solidificate attraverso la delibera 9/23/CONS del 25 gennaio e pubblicate il successivo 21 febbraio, emergono come un faro “in risposta alla crescente preoccupazione” riguardo alle pratiche digitali di bambini e adolescenti, stabilendo un’attuazione programmata 9 mesi dopo la sua divulgazione ufficiale.
Al centro di questa iniziativa c’è l’intento di preservare i più giovani da contenuti inappropriati, istituendo un sistema di Parental Control, che gli operatori sono tenuti a offrire gratuitamente a tutti i clienti. La responsabilità è così modulata su due fronti: gli operatori, da un lato, provvedendo a strumenti di filtraggio, e i genitori, dall’altro, chiamati a implementare e gestire attivamente questi sistemi, proteggendo la navigazione dei propri figli.
Con precisione e determinazione, la normativa disegna il perimetro entro il quale i contenuti vengono sottoposti a esame. Vengono presi in considerazione, ad esempio, contenuti per adulti, che offrono immagini e servizi esplicitamente sessuali, o che facilitino l’acquisto di beni a sfondo erotico; piattaforme di gioco d’azzardo; portali armieri; pagine web violente; siti generatori d’odio e discriminazione; portali che promuovono pratiche dannose per la salute, che offrono strumenti per anonimizzare la propria navigazione web, o che propagandano credenze relative a sette, magie o entità soprannaturali.
Giganti del mondo delle telecomunicazioni, quali Kena, ho. Mobile e WindTre, si sono già mossi verso l’applicazione della nuova normativa, avviando campagne informative per sensibilizzare e preparare i propri utenti alle imminenti modifiche.
L’AGCOM, inoltre, ha determinato che i sistemi di controllo parentale saranno attivi in modalità default sulle offerte dedicate ai minori e sulle SIM a loro intestate, o che presentano un piano tariffario specifico, attuando automaticamente l’inibizione degli accessi ai contenuti sopra delineati a partire dal 21 novembre.
Questo segna un progresso cruciale verso una navigazione sicura e consapevole per i più piccoli, impegnando l’intero settore delle comunicazioni e le famiglie in un’azione sinergica di protezione e formazione digitale dei giovani utenti. Si scorge quindi un orizzonte dove il digitale, armato di nuove regole e strumenti, possa farsi garante di una navigazione serena e costruttiva per i minori, giocando un ruolo attivo e responsabile nel loro percorso di crescita e scoperta.