Storia, cultura, cambiamenti sociali ed economici, gioie e dolori dell’essere umano e molto di più: questo è ciò che la musica, con infinite combinazioni di generi e contaminazioni, racconta da secoli. E il suo potere, che sia di puro intrattenimento o d’impegno, è ben noto a tutti.
Oggi, seppur le modalità d’ascolto – sempre più orientate alla mobilità – siano cambiate, la musica resta una costante nella quotidianità degli utenti. La conferma arriva anche dal 57% degli intervistati da Wiko che, nell’ultimo sondaggio condotto all’interno della sua Instagram community, si dichiara un music-addicted. Le app e i servizi di streaming su smartphone (87%) e gli auricolari true wireless (72%) sono gli strumenti preferiti per ascoltare le proprie playlist del cuore. Come i Buds Immersion, l’ultima proposta di Wiko con doppia cancellazione del rumore e un’autonomia fino a 20 ore.
Se, da un lato, l’80% dei rispondenti afferma di dare più chance all’ascolto di una canzone per capire se incontra effettivamente il proprio gusto, il 20% è per “buona la prima”. O piace subito o “non s’ha da ascoltare”. Mentre il trend che emerge in positivo, più in generale, è l’apertura verso la scoperta di nuovi generi, anche di nicchia, per allargare i propri orizzonti (71%).
Anche Angelica – al secolo Angelica Schiatti – cantante, autrice e musicista italiana, fresca della presentazione del suo nuovo album “Storie di un appuntamento” con l’etichetta Carosello Records, interpellata da Wiko, consiglia di aprirsi e sperimentare. “Ai più curiosi consiglio di ascoltare la musica psichedelica contemporanea: nonostante non sia più una nicchia, secondo me in radio non passa abbastanza”.
Un’ulteriore dimostrazione della natura “democratica” della musica: un linguaggio senza confini e senza limiti, per chiunque.
Davvero poca, invece, la differenza – secondo il sondaggio condotto da Wiko – tra chi preferisce ascoltare canzoni in momenti di felicità (57%) piuttosto che di tristezza (43%).
“Quando sono serena tendo ad ascoltare qualcosa che mi carichi e che prolunghi quella felicità, ad esempio il brit rock di inizio anni duemila – dichiara Angelica. “Se mi sento triste o nostalgica, mi butto nel dream pop e, per contrastare la gelosia, cerco conforto nelle voci femminili di velluto retrò. Se invece sono arrabbiata difficilmente riesco ad ascoltare musica perché mi innervosisce tutto; quando invece cerco l’ispirazione non c’è niente di meglio delle colonne sonore dei grandi maestri del ‘900 per trovarla” –continua la cantautrice.
Tutti d’accordo sul fatto che le note siano sempre la scelta migliore di fronte a momenti d’ira, che sia per ritrovare lo zen con una playlist relax (59%)o sfogarsi con il giusto mix di rock e metal (41%). La maggioranza dei partecipanti alla survey non rinuncia a un sottofondo musicale anche mentre lavora: è immancabile per il 59% degli utenti.
Ebbene sì, è proprio vero! Per il 72% dei rispondenti con la musica si riescono a raccontare emozioni e stati d’animo che spesso con le parole non si riesce a comunicare.
Ma allora come creare la playlist perfetta per ogni mood, senza tempo e senza età?
“Una playlist è un po’ come un disco: deve essere un viaggio da fare anche restando fermi. È più entusiasmante se è variegata, piena di curve e saliscendi, scorci inaspettati e salti in epoche improbabili, per sognare di spostarsi anche attraverso il tempo”, dichiara Angelica.
Se non si fosse capito, prendersi cura di sé passa anche dalla musica che si sceglie di ascoltare. Non resta, dunque, che premere “play”!