Dopo anni di aggiornamenti e polemiche, Microsoft Surface Duo lascia spazio agli sviluppatori indipendenti per ridefinire il proprio destino.
Presentato con grande clamore alla fine del 2019, il Microsoft Surface Duo rappresentava un’audace incursione nel mondo degli smartphone da parte del gigante del software di Redmond. Non era soltanto un nuovo dispositivo: era l’emblema di una rivoluzione nella concezione stessa del dispositivo mobile. Due schermi separati, uniti da una cerniera, senza nessun display esterno, delineavano una visione futuristica, ricordando ai molti l’aspetto di due smartphone uniti in uno.
Questo design innovativo ha, comprensibilmente, attirato l’attenzione globale, non solo per il suo aspetto distintivo ma anche per le promesse sottostanti. Il Surface Duo di Microsoft prometteva di offrire agli utenti una flessibilità mai vista prima, rivoluzionando il multitasking e offrendo nuove prospettive nell’uso quotidiano.
Tuttavia, come spesso accade con i prodotti all’avanguardia, il percorso non è stato esente da ostacoli. Il Duo, che poi è stato rimpiazzato dal suo successore, il Surface Duo 2, ha visto una serie di aggiornamenti volti a migliorare l’esperienza dell’utente. Non tutti sono stati ben accolti. La controversia ha raggiunto il suo picco con la distribuzione di Android 12L, dove diversi utenti hanno segnalato bug e malfunzionamenti, culminati recentemente con l’annuncio di problemi relativi a riavvii inaspettati dovuti ad un aggiornamento rilasciato a giugno.
Nonostante queste sfide, la base di fedeli appassionati del Surface Duo è rimasta salda, anche se recentemente Microsoft ha annunciato la fine del supporto ufficiale per gli aggiornamenti software e firmware per il dispositivo. Una decisione che, pur deludente per molti, ha aperto nuove porte. Gli sviluppatori e gli entusiasti ora hanno l’opportunità di creare e sviluppare ROM personalizzate per il Duo.
È interessante notare che, nonostante la decisione di Microsoft, la comunità non ha perso tempo. Informazioni emergenti rivelano che è già in corso un porting di Android 13 sotto forma di una “immagine di sistema generica” (GSI). Sebbene questo porting sia ancora in fase beta e presenti alcune sfide, come un’interfaccia non completamente ottimizzata per i due schermi e l’assenza del Microsoft Launcher, la sua esistenza stessa è una testimonianza della passione e del sostegno che il Duo ha incanalato.