Satya Nadella, CEO di Microsoft, afferma che gli assistenti vocali, Cortana compresa, avevano tante potenzialità ma non hanno funzionato. Un modo per sottolineare la nuova intelligenza artificiale incorporata in Bing.
Dati i risvolti delle ultime settimane, è quasi superfluo affermare che Microsoft sta puntando molto sull’intelligenza artificiale. Ha incorporato un bot in Bing, ha presentato l’IA Kosmos-1, che dovrebbe essere ancora più evoluto di ChatGPT, e ha molto altro su cui sta lavorando. Non si tratta di una vera e propria novità questo interesse per le nuove tecnologie, visto che tutti ricordiamo Cortana, l’assistente vocale incluso in Windows 10 e abbandonato poi a ruolo marginale.
Cortana faceva parte dell’ondata di assistenti vocali apparsi insieme ad Alexa, Bixby, Google Assistant e Siri. Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha parlato di questa tecnologia in un’intervista al Financial Times per affermare in fine che per lui gli assistenti non erano semplicemente all’altezza, anzi erano stupidi come sassi.
Questa dichiarazione potrebbe sorprendere ma in realtà denigrare il passato gli permette di mostrare meglio la sua tecnologia attuale e di mostrare, in un certo senso, superiorità rispetto alla concorrenza, che ancora lavora per migliorare gli assistenti.
Le altre big tech infatti continuano a puntare sui loro assistenti virtuali. È il caso di Google o di Amazon, in particolare con Home o Echo. L’illusione dell’intelligenza artificiale può certamente funzionare per un po’ su questi prodotti, ma siamo ben lontani da ciò che Microsoft sta cercando di offrire, anche se bisogna sottolineare che le altre aziende non hanno certo intenzione di star lì a guardare i suoi progressi.
L’intelligenza artificiale di Microsoft è inclusa in Bing e vuole cambiare il modo in cui cerchiamo in rete, ponendo direttamente una domanda al motore di ricerca in modo che ci risponda con un tono colloquiale. Uno strumento potente che potrebbe cambiare tutto in futuro.