Verso una maggiore libertà di scelta: Microsoft modifica la strategia di Windows 11 nell’Unione Europea, abbandonando i reindirizzamenti automatici al browser Microsoft Edge e onorando le preferenze degli utent.i
In una mossa che ha colto molti di sorpresa, Microsoft ha rivelato che, almeno per gli utenti dell’Unione Europea, Windows 11 non indirizzerà più in maniera predefinita verso il suo browser proprietario, Microsoft Edge. Questa decisione si inserisce in un contesto in cui Microsoft ha a lungo cercato di ritagliarsi uno spazio dominante nel mercato dei browser, un dominio attualmente detenuto da Google Chrome.
Negli anni, gli utenti hanno spesso lamentato le pratiche aggressive di Microsoft, dalle notifiche invadenti ai reindirizzamenti automatici verso Edge ogni volta che veniva cliccato un link da parti dell’interfaccia di Windows. Queste tattiche, tuttavia, stanno per cambiare. Windows 11 rispetterà ora la scelta del browser predefinito configurato dall’utente, un chiaro segnale di un cambiamento radicale nella strategia della compagnia.
Mentre le ragioni ufficiali dietro a questo cambiamento sono ancora avvolte nel mistero – Microsoft è stata piuttosto riservata al riguardo – molti esperti e analisti ritengono che questa mossa sia una diretta risposta alle pressioni dell’Unione Europea. Nonostante l’assenza di comunicazioni ufficiali, la stretta regolamentazione europea sulle grandi aziende tech e le loro pratiche monopolistiche potrebbe aver spinto Microsoft a rivedere le proprie strategie.
Vale la pena di ricordare che Microsoft ha già tentato in passato di promuovere l’uso di Edge. Durante l’era di Windows 10, l’azienda aveva messo in campo strategie simili, anche se meno invasive. La percezione comune è che concedendo agli utenti una maggiore libertà, questi potrebbero essere incentivati a utilizzare altre funzionalità di Windows, come i widget. Nonostante tentativi esterni di aggirare queste restrizioni, Microsoft aveva sempre trovato il modo di neutralizzare tali iniziative.
Quest’ultimo sviluppo arriva in un periodo tumultuoso per la società. Di recente, ha preso la decisione di separare Teams dal pacchetto Office/365 nell’UE, molto probabilmente in risposta alle indagini antitrust scaturite dalle lamentele di Slack, un diretto concorrente nel settore delle comunicazioni. Seppur sia difficile stabilire un nesso diretto, l’attenzione rivolta a Microsoft per la sua acquisizione di Activision Blizzard mette ulteriormente in evidenza le sfide che l’azienda sta affrontando nel panorama regolatorio europeo.
Questo ritorno alla libertà d’uso, al rispetto delle preferenze degli utenti, potrebbe benissimo essere una tattica di Microsoft per navigare le acque agitate delle leggi antitrust europee. Ciò che è certo è che rappresenta un ritorno a una maggiore apertura, un riconoscimento delle richieste degli utenti e, forse, un tentativo di riallacciare un rapporto di fiducia.