Microsoft e Activision Blizzard: l’ingente acquisizione da 68,7 miliardi di dollari si prospetta più vicina alla conclusione, ma la strada rimane in salita con la FTC americana che continua a mettere i bastoni tra le ruote.
L’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, un gigante da 68,7 miliardi di dollari, sta procedendo dopo che l’autorità antitrust britannica, la Competitions and Markets Authority (CMA), ha dato il via libera all’affare, benché non manchino ostacoli ulteriori sul percorso delle due imprese tecnologiche.
La CMA ha qualificato come un “cambio di rotta” la decisione di Microsoft di vendere i diritti di cloud gaming di Activision Blizzard a Ubisoft, una mossa che, secondo l’ente regolatore, promuoverà attivamente la concorrenza nel fervente settore del cloud gaming.
Questa decisione arriva a seguito di un processo di lungo termine durante il quale l’autorità di vigilanza ha posto dei seri interrogativi sulla dominanza di Microsoft nello spazio del cloud gaming. Inizialmente, in aprile, l’ente aveva bloccato la procedura, ma nel corso del tempo e dietro concessioni, ha concesso a Microsoft una seconda opportunità per placare le preoccupazioni.
L’accordo modificato ora sottoposto e approvato implica che, qualora la fusione avvenga, Ubisoft otterrà i diritti di streaming cloud perpetui per i titoli correnti di Activision Blizzard, così come per qualsiasi altro titolo che la software house pubblicherà nei prossimi 15 anni.
Sarah Cardell, capo esecutivo della CMA, ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto dal regolatore nel determinare questo esito: “Con la vendita dei diritti di streaming cloud di Activision a Ubisoft, ci siamo assicurati che Microsoft non possa avere una morsa su questo mercato importante e in rapido sviluppo”. Cardell ha ulteriormente accentuato che con la crescita imminente del cloud gaming, questa mossa assicurerà “prezzi più competitivi, servizi migliori e maggiore scelta” per i consumatori.
La questione rimane tuttavia complessa e potenzialmente insidiosa sul piano internazionale. Anche se le autorità antitrust dell’Unione Europea sembrano inclini a non opporre ulteriori resistenze, avendo approvato l’acquisizione a maggio, dopo determinate concessioni da parte di Microsoft sul cloud gaming, lo spettro di ulteriori complicazioni legali si profila all’orizzonte.
Uno degli ostacoli più grandi rimane la Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti. Nonostante un tribunale americano abbia respinto il tentativo dell’ente di bloccare temporaneamente l’accordo, l’FTC continua imperterrita a cercare di impugnare l’accordo. Ciò non impedirà a Microsoft di finalizzare l’acquisizione, ma permane la potenzialità che l’FTC possa forzare l’azienda a cedere parte o la totalità di Activision Blizzard in futuro.
L’ultimo passo compiuto dalla CMA sembra avvicinare l’accordo a una sua conclusione, gettando le basi per quella che potrebbe diventare una delle più grandi fusioni tecnologiche della storia. Tuttavia, con la FTC che persiste nel suo tentativo di contestare l’accordo, il percorso verso la finale conclusione dell’affare rimane impervio e incerto, rispecchiando la complessità e la natura stratificata delle grandi fusioni nel panorama tecnologico globale.