L’azione legale, volta a fermare la fusione tra Microsoft e Activision Blizzard prima della scadenza del 18 luglio, evidenzia i timori di monopolio nel settore del cloud gaming.
La Federal Trade Commission (FTC) ha inasprito le sue azioni volte a fermare l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, presentando un’ingiunzione per bloccare la fusione. L’azione è stata avviata nel pomeriggio di lunedì 12 giugno, con l’obiettivo di impedire che l’operazione si concluda come previsto.
Brad Smith, vicepresidente e presidente di Microsoft, ha dichiarato che la mossa della FTC potrebbe in realtà “accelerare il processo legale”, e quindi agevolare l’avanzamento della fusione. In passato, Microsoft ha cercato di minimizzare la portata dell’accordo, sostenendo che Activision Blizzard non produce giochi “indispensabili” e ha persino suggerito che le esclusive di Sony sono di qualità superiore. Tuttavia, la FTC sottolinea che Activision è uno dei pochi editori di videogiochi di grande dimensione che pubblicano titoli importanti su tutte le piattaforme.
L’azione legale sarà sottoposta al giudizio di un giudice amministrativo della FTC ad agosto. Questo giudice prenderà una decisione che potrà poi essere sottoposta al voto della Commissione. Se la Commissione dovesse votare contro la fusione, Microsoft avrà la possibilità di fare appello a un tribunale federale per contestare la decisione.
L’ingiunzione arriva a poche settimane di distanza dalla dichiarazione dell’autorità britannica per la concorrenza e i mercati, che ha espresso la volontà di bloccare l’acquisizione da 68,7 miliardi di dollari. L’organo di regolamentazione teme che Microsoft possa acquisire un monopolio nel settore emergente del cloud gaming, potendo arrivare a detenere fino al 70% di quota di mercato. Per mitigare queste preoccupazioni, Microsoft ha stretto accordi con i fornitori di giochi in streaming per includere i propri titoli nei loro servizi. Il gigante della tecnologia ha anche tentato di placare le preoccupazioni di un’esclusiva Xbox di Call of Duty promettendo uscite multipiattaforma per un decennio.
Nonostante l’opposizione, Microsoft ha avuto un certo successo con la proposta di fusione. L’Unione Europea, ad esempio, ha già approvato l’accordo. Tuttavia, l’azienda ha bisogno del sostegno degli Stati Uniti e del Regno Unito per procedere, e non ci sono garanzie che possa fare concessioni in grado di soddisfare le autorità di regolamentazione di questi Paesi. Quest’ultimo ostacolo legale rappresenta una prova significativa per la capacità di Microsoft di espandersi nel settore dei videogiochi, con possibili ripercussioni a lungo termine.