Facebook Marketplace al centro di un’indagine antitrust dell’UE. Meta rischia una multa record e potrebbe dover cambiare il suo modello di business.
Meta, la società madre di Facebook, si trova sotto la lente della Commissione europea per presunte pratiche anticoncorrenziali, che potrebbero costarle una multa salata. Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’indagine avviata nel 2019 dall’UE sarebbe ormai prossima alla conclusione e riguarda l’accusa che Meta abbia sfruttato la sua posizione di rilievo nel settore dei social network per promuovere in modo non equo il servizio Facebook Marketplace.
In particolare, la Commissione sostiene che Meta abbia integrato forzatamente Marketplace all’interno della piattaforma Facebook, riducendo la possibilità di concorrenza nel mercato degli annunci online. Come dichiarato da Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per la politica di concorrenza dell’UE, nel 2022 Meta non solo avrebbe legato il suo social network dominante al Marketplace, ma avrebbe anche imposto condizioni commerciali tali da sfruttare i dati dei servizi concorrenti a proprio vantaggio.
Se le accuse verranno confermate, Meta potrebbe essere multata per un importo pari al 10% del suo fatturato globale annuo, che nel 2023 ha raggiunto quasi 135 miliardi di dollari. Tuttavia, è plausibile che la sanzione effettiva sia inferiore e che l’azienda faccia ricorso contro ogni decisione avversa. Il caso si inserisce in un contesto più ampio di scrutinio regolatorio che la Commissione europea ha avviato su Meta, riguardante non solo questioni di concorrenza, ma anche temi come la sicurezza dei minori, l’impatto sulle elezioni e le pratiche di consenso al pagamento per i servizi offerti.
Inoltre, il recente annuncio della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen sul rinnovo del suo team, con Teresa Ribera che succederà a Vestager come capo della concorrenza, potrebbe portare a un cambio di rotta nella regolamentazione delle grandi aziende tecnologiche. La questione centrale di questo caso riguarda l’equilibrio tra innovazione e concorrenza. Se da un lato piattaforme come Facebook offrono servizi integrati che migliorano l’esperienza utente, dall’altro si sollevano dubbi sulla correttezza di certe pratiche che potrebbero soffocare la concorrenza.
Le conclusioni dell’indagine potrebbero avere un impatto notevole su Meta, non solo a livello finanziario, ma anche sul piano operativo, costringendo l’azienda a rivalutare la sua strategia in Europa.